Dalla difesa “grandi-firme” al responso che arriva a campionato concluso. Sono diverse le similitudini, ed intanto la tifoseria “spera”
Ventiquattro ore all’udienza dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni, ed a Trapani cresce l’attesa per un verdetto che deciderà l’intera stagione. Come accadde nell’85 quando i granata conquistarono la C2 per via della penalizzazione di cinque punti inflitta al Mazara.
Allora a difendere il Trapani c’era Peppino Prisco, storico vicepresidente dell’Inter e profondo conoscitore del diritto sportivo. Questa volta, invece, i granata hanno affidato la consulenza a Guido Alpa, tra i migliori professionisti del Paese, che, di fatto, affianca il difensore ufficiale Eduardo Chiacchio. Altra similitudine è che allora il verdetto arrivò quando il campionato era terminato da tempo, come quest’anno, nonostante il Coronavirus abbia spostato più in avanti la conclusione.
Al termine dell’arringa il procuratore, il magistrato Consolato Labate che poi passerà alle cronache per aver guidato la Pretura di Viterbo dall’89 al ’96 e poi per essere stato procuratore presso la Pretura circondariale di Roma, chiese 5 punti di penalizzazione al Mazara per “responsabilità oggettiva”. Il verdetto venne emesso il 7 agosto, giorno dedicato a Sant’Alberto, patrono di Trapani e nelle due città interessate le reazioni furono differenti (nella foto d’apertura la pagina del Giornale di Sicilia del 9 agosto con il verdetto e le reazioni). A Mazara si verificarono pure dei tafferugli, con i tifosi che occuparono anche i binari della stazione per protesta. Scene, naturalmente, diverse a Trapani con caroselli per festeggiare la ritrovata serie C dopo un purgatorio che sembrava non volere avere fine.