Il neo allenatore arriva in granata dopo un’esperienza all’Arignano con cui vinse la D, ereditando la panchina da Vincenzo Italiano…
Idee chiare. Daniele Di Donato, nuovo allenatore del Trapani, dimostra proprio di sapere benissimo ciò che vuole e come riuscire ad ottenerlo. Così, nelle sue prime parole da tecnico dei granata, fa subito capire l’impronta che intende dare alla sua nuova squadra: «Amo giocare a calcio, aggredire, fare un gioco offensivo, e non subire l’avversario».
Il neo allenatore granata ha parlato alla Gazzetta dello Sport e si sofferma anche sulla passata stagione quando era alla guida dell’Arezzo, avendo a disposizione tanti giovani riuscendo a conquistare un posto utile per i playoff, anche se poi la società rinunciò. «È andata benissimo sebbene siamo partiti in ritardo – dice alla Rosea -. Avevamo una squadra giovanissima, abbiamo valorizzato diversi ragazzi riuscendo ad entrare in zona playoff a cui inspiegabilmente la società non ha voluto partecipare. Però si è fatto un buon lavoro. Mi avevano detto che avrei proseguito con loro ma il 7 agosto è cambiata la proprietà e così mi sono ritrovato libero».