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Giovanni Basciano: “La preparazione del Trapani? E’ in ritardo”

Lo storico preparatore atletico della Pallacanestro Trapani svela i tempi e le modalità delle attività preparatorie in vista dell’inizio del campionato

Giovanni Basciano, storico preparatore atletico della Pallacanestro Trapani che raggiunse la serie A1, fa il punto della situazione di ciò che dovrebbe essere una regolare preparazione in vista dell’inizio del campionato.

Per Basciano, che nei primi anni duemila era nello staff tecnico del Trapani Calcio, i tempi di preparazione sono fondamentali, con tabelle di marcia chiare che comprendano anche un cospicuo numero di amichevoli.

TEMPI DI PREPARAZIONE

«La preparazione atletica è in continua evoluzione ed attualmente ci sono due scuole di pensiero. Quella tradizionale si basa sulle famose sette settimane di preparazione atletica precampionato. Un’altra più recente si basa su tre settimane di media. La scelta è finalizzata del periodo dipende dalla metodologia che l’allenatore e il preparatore atletico intendano attuare. Meno di questi periodi indicati prima di scendere in campo è fortemente sconsigliato. Per il campionato del Trapani che dovrebbe iniziare il 27 settembre, ad oggi, siamo in ritardo».

COME RIDURRE I TEMPI

«Diventa fondamentale il periodo di mantenimento-transizione che è quel tempo che separa il termine delle attività fino ad arrivare all’inizio della preparazione. I giocatori provenienti dal settore hanno un periodo molto lungo, avendo terminato a marzo: bisogna vedere se hanno effettuato attività. Tre-quattro allenamenti a settimana effettuati nel periodo di stop, potrebbero aiutare a sopportare i carichi della ripresa».

AMICHEVOLI

«Le amichevoli sono fondamentali per il raggiungimento della massima performance. Sono quelle che danno il ritmo di gara che porta i giocatori ad avere quello che poi incontreranno nelle prime partite ufficiali. L’ideale prima di poter fare il primo match di campionato è che si facessero cinque-sei amichevoli. In una partita in famiglia il ritmo di gara non è mai quello che poi giunge dalle competizioni. Nelle amichevoli bisogna darsi uno scopo: se finalizzato al ritmo di gara, non vi devono essere interruzioni per nessuna ragione, in caso di allenamento di situazioni tecniche-tattiche, invece, l’allenatore deve dare i giusti accorgimenti che ritiene opportuni».

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