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Trapani, l’ultima richiesta di acquisto è di Pillisio

Ex presidente del Rimini di baseball, è entrato nel calcio come club manager del Foggia. E’ socio dell’agente Fifa Anelucci

Un uomo di sport, con esperienze nel baseball e nel calcio. E Simone Pillisio, il giovane imprenditore lombardo che vuole rilevare il Trapani assieme all’agente Fifa Claudio Anellucci. Ex presidente del Rimini baseball, è stato vicino al Nettuno, squadra tra le più titolate l’Italia, è entrato nel mondo del calcio come club manager del Foggia ed adesso tenta di avere una squadra tutta sua.

La proposta per acquistare il Trapani scade mercoledì, domani, e Pillisio il Trapani lo vuole acquistare «condizionatamente ed all’esito della valutazione dell’intero carico debitorio in capo alla società, anche ai fini del prezzo da pattuire successivamente e con separato accordo tra leparti» spiega a Il Giornale di Sicilia. «Ho sottomano la situazione finanziaria – continua – sembra disastrosa ma non lo è. Sono debiti gestibili. Ha un importante patrimonio e una buona storia sportiva».

L’imprenditore lombardo sembra avere le idee chiare. «Arriviamo per lo step in cui si trova: più basso di così si fa veramente fatica – rivela Pillisio -. Detto questo, servono delle risorse e una provvista economica, che abbiamo. Nel frattempo cercheremo di includere il comitato locale, sappiamo ci sono imprenditori che hanno a cuore le sorti del club. Io sono in società con Anellucci, abbiamo 110 giocatori nel nostro portafoglio. Il nostro progetto è portare dei giocatori di livello a Trapani, con passaporto europeo o italiano, due tre sono già pronti nel caso si chiuda la trattativa. Vogliamo strutturare la società, fagli fare il campionato, dargli equilibrio, ricostruirlo. I progetti li facciamo il prossimo anno. Oggi bisogna solo salvarlo».

«Il Trapani ha giocatori che hanno un valore, si possono vendere, si ripianano le perdite. Noi portiamo 11 giocatori, argentini, paraguaiani, uruguaiani, a zero, sono nostri, giocano e magari il prossimo anno abbiamo 10/15 milioni di plusvalenze. È un progetto che non tutti possono fare, noi sì. Non vogliamo venire a Trapani a fare i padroni, vogliamo contestualizzare un discorso dove possono esserci molti protagonisti: il comitato, il sindaco, le società che ci sono attorno. Sono tante le cose da fare, ci vuole la voglia e che Petroni, nonostante abbia fatto una vendita anomala a Pellino che non sa nulla di calcio, si metta a tavolino e ci ceda la società».

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