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Trapani, Amoroso: “Ripartire dai dilettanti non sarà semplice”

L’allenatore trapanese ed ex capitano dei granata nel corso di un’intervista rilasciata a trapanigranata.it spiega le difficoltà che si potrebbero vivere con un’eventuale ripartenza

Giocatore trapanese al Trapani ed anche capitano del club granata. Alberto Amoroso è stato anche questo per il Trapani, di cui è stato anche allenatore delle giovanili negli scorsi anni.

L’estromissione del Trapani dal campionato di serie C ha scosso tutto il territorio trapanese appassionato di quel pallone che rotola nel rettangolo verde di gioco. Non poteva che essere così anche per Alberto Amoroso, che, nel corso di un’intervista rilasciata a trapanigranata.it racconta il suo rammarico della vicenda che ha visto la maglia granata coinvolta.

IL COMMENTO SULL’ESTROMISSIONE

«Abbiamo vissuto un periodo molto importante al quale è stato un peccato non dare un seguito. Trapani si era meritato ampiamente sul campo di dover stare tra i professionisti, sfiorando anche la massima serie. Si dovrà ricominciare da zero. Le colpe di questa estromissione sono da dividere in tanti passaggi e la città paga un conto molto salato».

L’ULTIMA VOLTA TRA I DILETTANTI

«Nell’era Morace ci sono stati dei momenti complessi, in cui anche l’allora proprietà voleva lasciare prima di compiere la scalata. Le persone dimenticano perché poi seguirono i successi, ma i primi anni sono stati sofferti, nonostante alle spalle ci fosse una grande forza economica».

I PRECEDENTI CHE FANNO PAURA

«Le esperienze di Messina, Acireale e Licata dimostrano che poi diventa difficile ritornare a scalare determinati palcoscenici. Quando entri nel dilettantismo è difficile uscirne fuori e ne abbiamo avuto comprovata esperienza».

LA CITTA’ DI TRAPANI SENZA IL TRAPANI

«Il Trapani doveva essere un esempio come squadra da seguire, soprattutto per la crescita dei giovani. Per fare calcio ci vogliono tante risorse importanti e non solo di carattere economico: questa è la grande perdita che il territorio ha avuto e avremo nel prossimo futuro. A Trapani, inoltre, la creazione di un centro sportivo di proprietà non è mai avvenuto, come successo con la Reggina e il Catania».

COSA MANCA PER RIPARTIRE

«Negli anni settanta la provincia trapanese ha avuto tre formazioni contemporaneamente in serie C ed al seguito c’erano tante realtà. In questo momento, invece, siamo senza calcio e senza un patrimonio calcistico: questo poteva far proseguire il Trapani stesso. Altrimenti vivremo quel ciclo fino alla conclusione, come avvenuto con Morace e Bulgarella. Una volta c’erano tante squadre e mancavano i campi, adesso, purtroppo è al contrario».

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