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“Il Trapani ha messo a rischio la salute dei propri tesserati”

Il Tribunale Nazionale Federale ha pubblicato le motivazioni della condanna con le ammende a società, Giuseppe Pace, Monica Pretti e Giuseppe Mazzarella

Sette pagine di motivazioni con dovizia di particolari che evidenziano gli errori del Trapani nell’attuazione del protocollo sanitario in diverse circostanze e che hanno portato all’ammenda del club, dei presidenti Giuseppe Pace e Monica Pretti, oltre del responsabile sanitario Giuseppe Mazzarella. 

Nel particolare il Tribunale Federale Nazionale ha condannato il Trapani al pagamento di 6000 euro, i presidenti Giuseppe Pace e Monica Pretti rispettivamente a 1300 e 3000 euro. Ammenda anche per il responsabile sanitario del club trapanese Giuseppe Mazzarella per 4000 euro.

Il gruppo squadra più volte non ha svolto il test del tampone alla scadenza dei quattro giorni previsti da protocollo. Cinque giorni sono passati dall’1 al 6 luglio, sei giorni dal 9 al 15 luglio e nuovamente cinque giorni fino a quello del 20 luglio. Sono passati quindici giorni e non quattordici, come previsto, per i test sierologici del 22 giugno e del 7 luglio scorso. Il Trapani, inoltre, l’8 giugno, non ha eseguito gli esami ematochimici inerenti il D-dimero, il CPK isotipi e Troponina nel test sierologico come prescritto da protocollo.

Mancanze ed errori che non sono mancati anche con la nuova stagione sportiva. L’8 settembre la squadra ha svolto un allenamento collettivo, senza attendere l’esito del controllo a test tampone effettuato il giorno precedente. Il protocollo prevede che il gruppo squadra si doveva sottoporre al tampone 72/96 ore prima dell’inizio degli allenamenti. Un mancata attuazione che ha messo “a rischio la salute dei soggetti appartenenti alla società e di coloro i quali abbiano avuto contatti con i medesimi esponendoli a contagio da Covid-19”. In quei giorni, inoltre, non è stata effettuata alcuna sanificazione dei locali di uso comune e delle docce.

Nelle memorie difensive la presidente Monica Pretti ha affermato di non essere mai stata presente a Trapani e che non avrebbe mai assunto alcuna responsabilità in merito all’organizzazione degli adempimenti relativi alla pratica sportiva. Il Trapani, invece, ha evidenziato come le violazioni siano state commesse prima del passaggio delle quote societarie avvenuto lo scorso 30 settembre. Il dottore Giuseppe Mazzarella non ha smentito la ricostruzione della Procura Federale ed ha sottolineato l’estrema difficoltà di operare della società. Diversi, infatti, sono stati i laboratori di analisi che hanno dato la propria indisponibilità ad effettuare i tamponi in quanto creditori di ingenti somme di denaro.

Il Tribunale Federale ha affermato di aver tenuto conto del particolare momento in cui versava la società all’epoca dei fatti. Per questi motivi, considerata anche l’estromissione del club dal campionato di serie C, ha disposto le sole ammende pecuniarie ai soggetti responsabili del mancato rispetto del protocollo sanitario.

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