Si sfoga a due mesi dall’estromissione dal campionato di serie C, il direttore sportivo designato, dopo l’esperienza da responsabile del settore giovanile
Inseguire un sogno, raggiungerlo, ma non poterlo realizzare. Si avvicina molto alla vicenda di Sandro Porchia, assai sfortunato nella vicenda Trapani, estromesso due mesi fa dal campionato di serie C. Dopo l’esperienza come responsabile del settore giovanile era stato nominato direttore sportivo dal club granata. Ma i tempi per operare sono stati pressoché nulli.
Un’avventura così ripercorsa da Sandro Porchia nel corso di un’intervista rilasciata a mondoprimavera.com: «Dal momento del passaggio di proprietà, da Petroni a Pellino, io sono uscito di scena; sono stati nominati un nuovo ds e allenatore. I problemi erano già evidenti, come hanno già scritto: i calciatori non si potevano allenare, non potevano essere garantiti i protocolli sanitari, i dipendenti erano allo sbando. In più, non si erano neanche organizzate le trasferte. Per me è stato un periodo brutto, mi fa male solo a ricordarlo».
Adesso Sandro Porchia si trova senza alcun accordo in un periodo storico assai complicato: «Viviamo un periodo particolare dal punto di vista della situazione sanitaria globale. Personalmente, invece, per me è la prima volta, da quando ho appeso gli scarpini al chiodo, che mi tocca stare fermo; anche se fermo proprio non sto».