Il legale della formazione granata conferma le imprecisioni nella contabilità del sodalizio trapanese, ma punta dritto verso il concordato del 23 dicembre
«Ho evidenziato l’attività svolta, precisando, che, da quando la società è stata esclusa dal campionato di serie C, è di fatto inattiva. Non è stato posto in essere alcun atto di ordinaria o straordinaria amministrazione, se non quelli di aggiornare la contabilità interna».
Inizia così il racconto di Andrea Capone dell’udienza svolta ieri al Tribunale di Trapani, nella quale il giudice ha deciso di riservarsi. Una convocazione a seguito del bilancio presentato lo scorso 23 novembre che avrebbe riportato delle inesattezze: «Nessuno nega che ci possano essere delle imprecisioni che possano essere serenamente corrette – afferma il legale difensore del club granata – , visto che negli ultimi mesi si sono succeduti ben tre commercialisti e due società proprietarie. Queste eventuali imprecisioni per quanto rilevato dal commissario non sono a mio avviso in grado di inficiare la procedibilità del concordato preventivo».
L’avvocato che difende il Trapani è fiducioso: «Confido che il Tribunale continui a lasciare il Trapani con il concordato preventivo in vista della prossima scadenza del 23 dicembre. In quella circostanza i creditori potranno esprimere il loro parere favorevole o meno».