L’articolo 52 delle norme organizzative interne della Figc prevede un contributo obbligato per poter iscrivere la società in sovrannumero
Il titolo sportivo è il riconoscimento da parte della Figc delle condizioni tecniche sportive che consentono, concorrendo gli altri requisiti previsti dalle norme federali, la partecipazione di una società ad un determinato Campionato.
Recita così il primo comma dell’articolo 52 delle norme organizzative interne della Figc. Un articolo che nei vari commi prevede anche il caso di iscrizione in sovrannumero ad un campionato organizzato della Lega Nazionale Dilettanti.
Un passaggio, che assai probabile, vedrà la città di Trapani protagonista, dopo il fallimento della società che sfiorò la serie A. Una richiesta in sovrannumero che richiede delle garanzie economiche e dei soldi versati a fondo perduto. In caso di serie D, la Figc chiede un contributo non inferiore a 300mila euro. Una somma, che, però, può prevedere una somma superiore al predetto minimo, se vi è un’intesa tra presidente e vicepresidente della Figc, con il presidente della Lega Dilettanti e con i presidenti delle componenti tecniche.
Una norma recentemente modificata. Fino al 2019, infatti, l’articolo prevedeva un contributo minimo di 150mila euro. Una modifica apportata in considerazione dell’aumento delle richieste delle iscrizioni delle società in sovrannumero nel corso dell’ultimo decennio.