L’ex club manager del Foggia appartiene ad una identità che ha presentato la manifestazione d’interesse per la costituzione della nuova società granata
Aveva provato a settembre ad acquistare la società poi fallita, adesso, si rifà avanti per il nuovo Trapani. È la storia di Simone Pillisio che spiega cosa non andò nella precedente trattativa: «A settembre c’era una situazione drammatica e dall’altra parte non abbiamo ricevuto collaborazione della proprietà: era un continuare a nascondere una serie di cose. Un’operazione alla cieca che non si poteva fare e per questo ci siamo tirati indietro».
L’ex club manager del Foggia analizza lo stato del nuovo progetto: «Il gruppo, e non Simone Pillisio o l’avvocato Francesco Di Deco, è abituato a fare calcio che non ha un numero ben preciso di persone o di nomi: noi arriviamo da qualche esperienza in più. Abbiamo semplicemente mandato una lettera con manifestazione di interesse per venire a conoscenza di quelli che erano eventualmente i requisiti e i progetti. Ho saputo che il sindaco ha convocato anche il nostro gruppo, che non so a nome di chi nello specifico si presenterà ad ascoltare quali saranno i progetti per poi valutarli successivamente per continuare o meno su questo possibile obiettivo Trapani. Con la crisi che c’è, infatti, si sono aperte tante opportunità».
Alla richiesta dei nomi delle aziende interessate al Trapani, Simone Pillisio risponde: «Non c’è nessun nome e nessuna azienda. Il gruppo è costituito da tre o quattro società e non posso dire con chi decideranno di andare avanti con una piuttosto che con un’altra. Lo decideranno nel momento in cui ci saranno dei requisiti e delle richieste: il tutto è relazionato alla vendita di una società che abbiamo. La nostra manifestazione di interesse è per vedere solamente se ci sono i presupposti: al momento non c’è nulla di fatto. Credo che chiunque voglia ascoltare il sindaco».