Il tecnico racconta la sua avventura in granata ed in particolare il suo rapporto con l’attaccante croato: prima di una gara era scomparso
“Petkovic va coccolato e capito. Io di attaccanti forti ne ho allenati tanti, uno su tutti Milito, ma uno come Bruno, che cambiasse così tanto il volto alla sua squadra, non l’ho mai trovato da altre parti. Gli dicevo sempre che non aveva senso che giocasse in Serie B. Aveva tutto, ma davvero tutto, per stare in Serie A“.
A parlare è Serse Cosmi, che con Petkovic in granata sfiorò il suo ritorno in massima serie. Un rapporto unico il tecnico e l’attaccante croato vissuto nel 2016. “Era molto particolare”. Gli episodi sono tanti. Su tutti, uno. La mattina dell’ultima gara di campionato, contro il Bari, Bruno non si trova da nessuna parte. In camera vanno a bussare a turno massaggiatori e preparatori. Nulla. “Mi stavo quasi preoccupando”, racconta Cosmi grandhotelcalciomercato.com, “quando a un certo punto lo vidi”. Occhi stropicciati, capelli scarmigliati: si è appena svegliato, non ha sentito nessuno e si presenta al volo per il lavoro prima della partita. “Se mi sono incazzato? Anche, ma lui era così”. Non gli viene data nemmeno la possibilità di andare in bagno, deve arrangiarsi. “Se un allenatore vede che un giocatore in campo ha qualità e le dimostra, lascia correre”. Per inciso, in quella partita segna una doppietta che porta tre punti.