La società di trasporti, che è stata proprietaria del club granata fino allo scorso mese di settembre, ritiene di essere stata danneggiata
Alivision, società proprietaria del Trapani Calcio srl dal giugno 2020 a settembre 2021, vorrebbe costituirsi parte civile nel processo che vede imputato l’ex amministratore delegato del Trapani Maurizio De Simone. La società di trasporti riterrebbe di essere stata danneggiata dagli eventuali comportamenti commessi dall’avellinese.
Al Tribunale di Trapani, intanto, è iniziato il processo. Secondo gli investigatori Maurizio De Simone avrebbe sottratto 200mila euro alla società granata di cui è stato dirigente da marzo a giugno del 2019. Per i pm l’accusa è di bancarotta fraudolenta: una richiesta avanzata dopo il fallimento della società granata avvenuto lo scorso dicembre. Tra le altre accuse nei confronti dell’ex ad ci sarebbe anche un’evasione di Iva pari ad oltre 9 milioni di euro. Per tali motivi De Simone si trova in arresto dallo scorso 6 agosto.
A processo ci sono anche Rino Caruso, ex direttore generale del Trapani, nel periodo che ha visto Fm Service proprietaria del club trapanese e Pino Pace, ex presidente del sodalizio granata nei primi sei mesi del 2020, che da rappresentante legale avrebbe presentato delle dichiarazioni iva riferite alla gestione De Simone.
Il Tribunale di Trapani nell’udienza di lunedì si è riservato. La nuova convocazione è stata fissata per il prossimo 29 marzo, data in cui verranno risolte le riserve sulle eccezioni presentate dai legali.
Gerardo Perillo, legale di Maurizio De Simone, spiega lo stato della vicenda giudiziaria: “Sono state poste una serie di eccezioni preliminari sulla nullità del decreto di rinvio per ciò che concerne la bancarotta. Ci siamo opposti alla costituzione di parte civile di Alvision. Non è stata presentata ancora istanza di scarcerazione per Maurizio De Simone davanti al Tribunale, che verrà presumibilmente effettuata nel corso della prossima udienza”.