La Federazione dovrà consentire la disponibilità contemporanea con il Dattilo, ma dovrà superare anche la questione dei confini territoriali con Erice
“Le società debbono svolgere la loro attività sportiva nell’impianto sportivo dichiarato disponibile all’atto della iscrizione al Campionato. L’impianto sportivo, dotato dei requisiti richiesti, deve essere ubicato nel Comune in cui le società hanno la propria sede sociale”.
Recita così il comma 1 l’articolo 19 delle Norme Organizzative Interne della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Un passaggio che il Comune di Trapani ha dovuto ben approfondire in questi giorni per completare la stesura dell’avviso pubblico con il quale sarà possibile affidare il titolo sportivo e quindi iscriversi in sovrannumero al campionato di serie D.
Un comma che trova forti paradossi con la città di Trapani. Lo stadio Provinciale, infatti, di proprietà del Libero Consorzio Comunale, si trova nella frazione di Casa Santa, che fa riferimento al Comune di Erice. Di fatto, però, pochi marciapiedi separano l’impianto sportivo dal Comune di Trapani.
All’applicazione alla lettera del primo comma dell’articolo 19, il Trapani dovrebbe avere una sede sociale ad Erice per poter giocare al Provinciale. Il tutto, però, potrebbe essere risolto anche con una deroga da parte della Figc, come accade nei campionati professionistici, tra cui, però, non rientra la serie D.
Altra deroga che servirà è quella che possa permettere il Trapani ed il Dattilo di giocare entrambe allo stadio Provinciale. Il comma 6 dell’articolo 19, infatti, recita: “Salvo deroga, per quanto di competenza della Federazione, delle Leghe, dei Comitati e delle Divisioni, non può essere considerato nella disponibilità di una società un impianto sportivo che sia già a disposizione di altra”.