Il commissario del Libero Consorzio Comunale analizza il momento della società granata che dovrà rinascere e si dice preoccupato sullo stato dei lavori
Raimondo Cerami, oltre ad essere il commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, è un magistrato in pensione, che nel corso della sua carriera a partire dal 1990 fino ai giorni odierni ha ricoperto diversi incarichi all’interno della Figc nel settore della giustizia sportiva. Il numero uno dell’ex Provincia si dice preoccupato per il futuro del Trapani: «Sinceramente sono assai preoccupato. La strada che è stata scelta dal Comune non mi pare che giunga ad una intesa. Le soluzioni dovevano essere concordate con chi aveva manifestato interesse».
Cerami vede nel Dattilo la soluzione ideale: «Le strade per rilanciare il calcio a Trapani sono due. La via più semplice è quella che veda un avvio di una trattativa diretta con il Dattilo, che sta facendo un campionato dignitoso, con conseguente cambio di denominazione. L’alternativa è rappresentata dalla costituzione di una società e acquisire il titolo sportivo, secondo le norme dell’articolo 52 delle norme organizzative interne della Figc. Un’ipotesi che prevede un esborso economico di almeno 300mila euro solamente per l’iscrizione».