Partita ancora aperta per il futuro del calcio trapanese: da un lato Minore chiede il titolo sportivo al Comune, dall’altra l’ipotesi del cambio di denominazione
Incontri e telefonate stanno decidendo il futuro del calcio a Trapani in queste settimane, dopo l’esclusione dal campionato di serie C. Da un lato c’è Ettore Minore, unico ad aver dato seguito alla manifestazione di interesse presentata al Comune, chiedendo il titolo sportivo. Dall’altro c’è “il gruppo Parma”, rappresentato dal commercialista marsalese Daniele Genna, professionista assai vicino al direttore sportivo Daniele Faggiano, che starebbe cercando di unire imprenditori del nord Italia e locali, tra questi Pietro Pizzarotti, per far ripartire il Trapani.
Genna, pur avendo presentato una manifestazione di interesse, non ha presentato la proposta del proprio gruppo che rappresenta. Si tratta di una strategia perché è sempre più viva la pista che porterebbe ad una trattativa con il Dattilo, con un cambio di denominazione in Trapani. Diversi sono stati i contatti tra le parti nel corso degli ultimi giorni e probabilmente dal punto di vista organizzativo ed economico l’operazione Dattilo è divenuta più vantaggiosa rispetto a quella con il Comune di Trapani.
Il rischio è quello di ritrovarsi con due squadre, anche se non è automatica l’assegnazione del titolo sportivo a Ettore Minore, considerando che è ancora al vaglio della commissione nominata dal sindaco Giacomo Tranchida.