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Strano: «Chiedo rispetto per il mio lavoro al Trapani»

L’ex dirigente della formazione trapanese ha voluto rilasciare delle dichiarazioni in seguito alla presentazione del nuovo direttore generale granata Mario Marino

A seguito della conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore generale del Trapani, Mario Marino, la redazione di trapanigranata.it ha ricevuto una replica da parte di Graziano Strano, direttore generale della formazione trapanese fino alle dimissioni dell’8 agosto scorso.

Di seguito quanto ricevuto dalle parole di Graziano Strano.

ALLOGGI
«Io sono stato catapultato a Trapani da solo con Peppe Carbonaro. Io ho trovato gli alloggi dove oggi risiedono tutti i calciatori compreso il mister Alfio Torrisi e tutto il suo staff. Un intervento grazie all’incontro con delle persone, che hanno aperte le porte del gruppo Bulgarella. Cose che nessuno prima aveva fatto, perché tutti erano andati via ed ero rimasto da solo. Mazzara era, infatti, in Romania e Laneri era andato via, quindi gli alloggi li ho trovati io».

MARKETING
«Alessandro Achille ha deciso di andare via. Si bloccano le trattative per tre settimane, perché Marco La Rosa e Michele Mazzara volevano riconciliarsi con Alessandro Achille, senza esito positivo. Grazie all’intervento di Michele Mazzara incontro il gruppo di Pietro Gervasi e di Bruno Conforti, dove stabiliamo un accordo di iniziare una collaborazione. Il signor Marino, quindi, che dice di aver trovato un disastro organizzativo, non deve dire cose non vere». 

COMUNICAZIONE
«Ho lavorato per due mesi mattina, pomeriggio e sera ed ho fatto anche nuovo il management della stampa. Ho accettato le dichiarazioni di Cinzia Bizzi, che aveva delle problematiche per essere la responsabile della comunicazione. In quella circostanza dissi di voler fare una mia valutazione, scegliendo Mirko Ditta, Claudia Parrinello e Francesco Buonviso e sono stati assunti da me. Io non ho mandato via nessuno e non è andato via nessuno se non di propria volontà».

CONCLUSIONI
«Dichiaro, inoltre, apertamente, che io ho trovato l’alloggio di Pergusa per il ritiro. Le autorizzazioni a procedere, per lo stadio, a Paolo Maiorana le ho date io. Il nuovo magazziniere l’ho preso io. Tutte queste circostanze descritte sono quelle che devo far capire alla piazza, che può accettare tutte le mie vicissitudini ed il mio carattere vulcanico. Non accetto però che nessuno screditi il lavoro, che in dieci giorni dice lui di aver fatto. Il signor Marino, prima di parlare di me, si deve sciacquare la bocca. Io sono una persona umile e faccio un passo indietro nel mio percorso di vita e di carriera. Nessuno si può permettere di inficiare il mio operato. Sono un uomo perbene e voglio essere rispettato. Marino è stato informato anche privatamente del mio pensiero su di lui».

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