Il presidente annuncia il blocco del mercato in entrata perché il socio di minoranza non parteciperebbe alla gestione economica
Lo scontro è servito. Tra il presidente Marco La Rosa, proprietario del Trapani al 70% e Michele Mazzara, socio di minoranza con il 30%, la “pace” è finita ed il numero uno granata annuncia il blocco del mercato in entrata perché Mazzara non contribuirebbe economicamente.
Le voci di corridoio parlavano da tempo di screzi tra il presidente ed il vice, ma fino ad una settimana addietro era stato lo stesso La Rosa a spiegare come di problemi non ve ne fossero. Adesso, però, arriva l’ufficialità attraverso una nota diramata dall’ufficio stampa del Trapani attraverso la quale il presidente accusa apertamente Mazzara.
“Mi vedo costretto – sottolinea La Rosa -, in mancanza di un’immediata presa di posizione della minoranza societaria, idonea a concorrere alla copertura dei costi di gestione – per come concordemente programmati – passati e presenti, a prendere alcuni provvedimenti necessari quanto improcrastinabili tra i quali, in via esemplificativa, la sospensione del mercato in entrata”.
Una decisione che La Rosa spiega di dover prendere “per salvaguardare le finanze della società ed evitare, contestualmente, che l’attuale criticità finanziaria possa prestare il fianco ad azione di eventuali creditori”. Ma l’attuale presidente va anche oltre, annunciando che, in un prossimo futuro, la situazione possa anche peggiorare: “Nella speranza che tale situazione possa essere superata non ritengo, per onestà intellettuale, di escludere che in caso di sua persistenza possano essere adottati, in futuro, altri e più drastici provvedimenti gestionali”.
La Rosa ha ufficializzato i problemi con Mazzara sottolineando i motivi che lo hanno spinto ad abbracciare il progetto Trapani. Tutto sembrava seguire le linee che le due parti si erano dati, ma “iniziando ad affrontare le spese di gestione mensili mi sono trovato, mese dopo mese, a fare fronte alle incombenze solo ed esclusivamente con le mie forze, venendo meno l’impegno dall’altra parte societaria, quantomeno nella misura ad essa spettante in ragione delle rispettive partecipazioni”.