Prima calciatore, dal 1959-60, e poi allenatore, ha legato indissolubilmente il suo nome alla storia dei granata. E che gioia alla prima…
Un uomo che rappresenta il Trapani. E’ Nino Morana, nato il 25 settembre 1940. Prima calciatore, poi allenatore, ha rappresentato il Trapani e la trapanesità, giocando 253 partite con la maglia granata e guidando il Trapani per 189 gare. Senza contare le esperienze con il Ligny, poi diventato un’unica cosa con il Trapani, e con il Città di Trapani, l’antesignano dell’ex società scomparsa lo scorso anno. Una vita, la sua, dedicata al calcio, a superare gli avversari sempre con la massima lealtà ed ad allenare insegnando i valori dello sport in un mondo dove, invece, quasi sempre si punta solo alla vittoria.
Da buon difensore, Morana ha realizzato pochi gol, in tutto 5. Ma il primo resta indelebile, anche perché fu il giorno dell’esordio: 4 ottobre 1959. “Dovevo scendere in campo a Siracusa alla prima, invece, l’allenatore poi cambiò idea, così alla seconda giocai. Eravamo nel vecchio campo Aula, con la porta avversaria sul lato del campo Coni – ricorda -. Avevamo un attaccante fortissimo, Magheri ed io sono andato sulla destra ed ho crossato. Ho colpito di esterno e la palla, girando, si è andata ad infilare sotto l’incrocio del primo palo del portiere”.
Ha cominciato ad allenare il Trapani quando era ancora un calciatore e le sue squadre hanno sempre espresso un gioco divertente. La carriera lo ha portato spesso in giro per la Sicilia, dal Terranova Gela al Modica, dal Marsala al Paternò fino al Giarre, una delle esperienze migliori della sua carriera, assieme ai tre anni passati al Ligny. L’ultima sua panchina nel dicembre dell’87, salvo poi riprendersi la scena con il Città di Trapani all’inizio degli anni Duemila, poco prima che la squadra cambiasse nome in Trapani e cominciasse la scalata che lo ha portato in B.