L’associazione sindacale mondiale esprime preoccupazione sull’elevato carico di lavoro che i giocatori dovranno sopportare per portare a termine le competizioni
La Fifpro, sindacato mondiale dei calciatori, si dice preoccupata e mette in discussione diversi punti legati alla ripartenza dei campionati e delle competizioni internazionali. Impatto economico della crisi, carico di lavoro elevato e tempi di recupero molto ristretti sono alcune delle questioni affrontate in videoconferenza dai calciatori aderenti. Anche la lotta al razzismo è stata oggetto di un’apposita discussione. «Il ritorno in campo è stato discusso con giocatori di diverse competizioni – si legge nella nota ufficiale – ed è rimasto in cima all’ordine del giorno per diverse settimane. Alla luce della frammentata situazione in giro per il mondo, i giocatori si sono scambiati opinioni sull’impatto economico della crisi sia sui giocatori che sull’industria calcio. Sono state anche discusse le difficoltà di molti calciatori e della necessità di trasparenza finanziaria».
«Come altro elemento prioritario, i giocatori hanno sollevato preoccupazioni sull’impatto che la crisi avrà sul carico di lavoro dei giocatori e sui calendari. Le interruzioni stagionali ridotte e i periodi di recupero ristretti tra le partite sono state le preoccupazioni principali sollevate dai giocatori. La discussione su questo argomento verrà approfondita prima della pausa estiva europea in ulteriori summit. Riflettendo sugli sviluppi attuali e sul diffuso attivismo dei giocatori nella lotta contro il razzismo, i giocatori hanno discusso della necessità di uno scambio aperto sul razzismo e sulla discriminazione nel settore calcistico e hanno convenuto che ciò richiederebbe un focus specifico tra i giocatori e le parti interessate del calcio».