L’avvocato, che difende i granata nel procedimento dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni, fa il punto della situazione a 48 ore dall’udienza
“In via principale, il riconoscimento della forza maggiore che ha causato questa fattispecie, con il conseguente annullamento della sanzione, anche perché si tratta di una parte dei pagamenti della mensilità di febbraio effettuati con leggero ritardo. In subordine, si chiede il riconoscimento delle attenuanti con la riduzione a un solo punto della penalizzazione inflitta, dato che vanno riconosciute le attenuanti, come documentato con il ricorso”. E’ quanto chiede il Trapani al Collegio di Garanzia del Coni e per l’esito c’è un “moderato ottimismo”.
A ribadirlo è l’avvocato Eduardo Chiacchio, il legale del Trapani nel procedimento dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni, intervistato da pianetaserieb.it. “A Trapani non c’è scettisimo, nella maniera più assoluta, smentisco categoricamente questa asserzione – ha spiegato Chiacchio -. Non dimentichiamo che, in primo grado, le ragioni del Trapani sono state parzialmente accolte. Ergo, ribadisco: parlare di scetticismo è una fake news, anzi, in casa Trapani si vive un moderato ottimismo anche perché, come detto poc’anzi, in primo grado, dinanzi al Tribunale Federale Nazionale, le istanze del Trapani Calcio sono stati parzialmente accolte. Altro che scetticismo: la situazione è opposta”.
“Rimanendo nella totale correttezza, posso dire che il caso Trapani sia un unicum quantomeno negli ultimi cento anni. Solo l’influenza spagnola, forse, potrebbe aver avuto un impatto così violento come malattia e conseguenze. Detto ciò – conclude -, il Trapani ritiene che questa fattispecie sia stata causata da un evento eccezionale e come tale debba essere valutata dagli organi di giustizia preposti, ribadendo la massima stima e fiducia nell’operato dell’organo di giustizia adito”.