
In esclusiva per Trapanigranata.it abbiamo ascoltato Giovanni Guaiana, il portiere che rimane ancora oggi nel cuore dei tifosi granata
Nell’ambito della nostra rubrica “Leggende granata”, Giovanni Guaiana, racconta la sua esperienza da calciatore del Trapani, ricordando alcuni dei suoi momenti più belli.
Tutta una carriera, tranne qualche breve parentesi in altre squadre, in maglia granata. E quella di Giovanni Guaiana, estremo difensore del Trapani per tanti anni. È la storia di un calciatore che ha legato indissolubilmente la sua vita da calciatore ad una città della quale, tra l’altro, è uno dei figli. Si può forse riassumere così, con questo concetto, la storia di Giovanni Guaiana una delle leggende granata.
Guaiana ha difeso la porta del Trapani in quattro categorie, dall’Eccellenza alla C-1, sfiorando anche la B. E del Trapani è stato anche allenatore, della prima squadra, delle giovanili e dei portieri, mentre attualmente allena gli allievi sperimentali del Galactic Academy Marsala.
“Ho tanti ricordi belli al Trapani – afferma Guaiana – e in particolare quello del primo periodo di Morace. Mi ricordo che in quel periodo ero inattivo da circa due anni. Allora il Trapani militava in Eccellenza e fu Tarcisio Catanese – allenatore del Trapani dal 2006 al 2009, ndr – a volermi di nuovo tra i pali. Era il 2008 e Catanese mi disse che aveva intenzione di farmi giocare nei play-off e mi dovevo rimettere i guanti. Aveva bisogno in campo di un calciatore con esperienza. Avevo 42 anni e ancora oggi ricordo la semifinale contro il Bisceglie dove feci una grande prestazione, parando anche un penalty nei rigori che ci portarono alla finale con il Ricigliano. Ma ricordo anche la cavalcata che ci stava portando in B nel ’95, anche se poi il nostro sogno fu fermato in quella partita a Gualdo”.
Guaiana, partito da Trapani, ritornò in granata dall’Alcamo, che allora militava in C2, e che lo aveva prelevato dal Matera, sempre in C2, dove era arrivato in prestito dall’Inter. Proprio così: il forte portiere granata è stato un calciatore dell’Inter per 1 anno e 5 mesi. Cosa certo non semplice, per un calciatore siciliano, essere tesserato per una delle tre squadre più importanti d’Italia, che puntava sulle qualità di un giovanissimo portiere che aveva dimostrato di avere le carte in regola per giocare in una squadra di quel livello.
IL SOGNO INTER
Siamo nel 1981. “Ho un bellissimo ricordo di quel periodo all’Inter, ma anche un po’ di amarezza per non essere rimasto. Ricordo ancora quel giorno quando mi stavo allenando in porta e venne Bersellini – allora allenatore della prima squadra – e mi disse: ‘giovane adesso tu vieni ad allenarti con noi’. Con Riccardo Ferri eravamo compagni di squadra, e con la Primavera dell’Inter ogni tanto si aggregava anche Bergomi, che allora era già nel giro della prima squadra. Anche se ero più piccolo di un anno rispetto ai miei compagni, e avrei dovuto giocare con la Beretti, fui aggregato alla Primavera diventandone titolare. Quell’anno la Primavera fece un grande campionato. Nel 1982 feci il ritiro con la prima squadra. L’Italia nel 1982 era diventata campione del Mondo e ad ogni allenamento c’erano 3 mila persone per vedere alcuni di quei calciatori che avevano vinto il mondiale. Ricordo anche tutti i grandi calciatori che incontrai come avversari e che giocavano nelle rispettive squadre, come Vialli e Mancini. Come portieri con me c’erano Bordon, Cipollini, e poi nell’ultimo periodo anche Walter Zenga che arrivava dalla Sambenedettese. Il periodo all’Inter fu indimenticabile. Poi andai in prestito al Matera in C2”.
(Guaiana in maglia granata)
IL RAMMARICO
“So che dopo l’Inter avrei potuto fare anche di più e giocare in categorie superiori alla C, però il fatto di giocare nella mia città e dare un contributo al Trapani per me è stato una grande soddisfazione. Anche giocare nella squadra della propria città non è semplice perché, rispetto ad un giocatore che proviene da fuori, al locale non viene perdonato nulla perché da lui ci si aspetta sempre il massimo. In maglia granata ho sempre affrontato tutte le partite con grande determinazione e penso di aver fatto dei buoni campionati”.
IL TRAPANI DI OGGI
“Credo nella salvezza del Trapani. Penso che la società abbia fatto un’ottima scelta con Castori. È un allenatore esperto e con le idee chiare, e se la società farà i giusti acquisti nel mercato di riparazione penso che ci siano gli ingredienti per poter mantenere la categoria. Mi auguro e ci dobbiamo augurare di mantenere la serie B, ma soprattutto dobbiamo crederci. La città ha dimostrato di essere una piazza che merita la serie cadetta. Il campionato di B è molto equilibrato e basta centrare tre vittorie di fila per rimettersi in carreggiata. Direi che bisogna vincere le prossime tre partite dopo la sosta, che sono degli spareggi, per dare una svolta al campionato del Trapani. I risultati arrivano quando tutto è al proprio posto: società, allenatore e calciatori. Ognuno ha una parte importante nel buon andamento della squadra”.
