Il responsabile sanitario che per anni ha accompagnato le gesta granata vive con profondo dolore l’assenza della squadra della propria città
Cuore in mano quando parla del suo Trapani. Guai a toccargli la maglia granata che per decenni ha indossato nella veste di responsabile sanitario. Erano gli anni settanta, infatti, quando Giuseppe Mazzarella, prossimo oggi agli 82 anni, divenne medico sociale del Trapani.
Una lunga militanza, intervallata solamente da alcune esperienze con la Pallacanestro Trapani e poi con il Città di Trapani, divenendone così uno dei simboli storici del calcio trapanese. Un uomo di sport costretto a stare lontano dal suo Trapani in quest’annata senza calcio in città: «Quest’anno lo sto vivendo male. Mia moglie purtroppo nota che non sono più quello di prima. Non faccio vedere il dolore ma avverto una grande perdita dentro di me. Ho sempre considerato il Trapani come una mia creatura ed il Trapani Calcio ha rappresentato la mia seconda casa».
Un dolore profondo quello di Giuseppe Mazzarella: «L’esclusione dal campionato ed il fallimento sono stati un vero e proprio lutto. Ho vissuto questo periodo come quando si perde un familiare caro. Mi manca il terreno di gioco. Il rapporto bellissimo con i giocatori, i tecnici e i collaboratori».