L’attaccante riusciva a conciliare lo spettatore con il gioco del calcio. E’ stato capace di entrare nel cuore dei tifosi pur se in in stagioni difficili
“Frati, Frati, Frati”. Era il “grido di battaglia” con il quale i tifosi del Trapani invocavano l’ingresso in campo, nel suo primo campionato in maglia granata, nel 1995-96, di Alessio Frati, nato il 30 agosto 1973.
Quel “peperino” che il Trapani pescò dalla Torrelaghese, passò dalla D alla C1, ma il suo modo di stare in campo e le sue continue sgroppate, lo fecero diventare subito un beniamino del pubblico già dopo poche gare, a 22 anni. Era il Trapani post-Gualdo, con la rifondazione che portò in panchina Nicoletti ed una squadra di ottimi giocatori che, almeno all’inizio della stagione, puntava al primato. Finì con i granata salvi ai playout, ma Alessio Frati in quella stagione fu una delle poche note positive. Per lui complessivamente 27 presenze: 24 in campionato con 3 gol, una in Coppa Italia di serie C e 2 nei playout.
A fine anno Nicoletti andò via ed arrivò Iaconi con Frati che fu sempre più al centro del progetto. In quel 1996-97 dopo un girone d’andata da sogno, che portò il Trapani al secondo posto, nel girone di ritorno ci fu il crollo con conseguente playout e retrocessione in C2. Ma ancora una volta Frati fu un simbolo e collezionò 42 presenze: 33 in campionato con 6 gol, 7 in Coppa Italia e 2 nei playout.
Restò anche per il 1997-98, in C2, ma soltanto nella prima parte di stagione, mettendo assieme 10 presenze (6 in campionato e 4 in Coppa Italia di C), segnando una rete, quindi arrivò il trasferimento all’Ascoli, altra squadra rimasta nel cuore di Frati, avendovi militato per i successivi quattro anni. A Trapani, invece, il suo bilancio finale è di 69 partite con 10 gol realizzati.