L’esterno con i granata ha vinto la Seconda Divisione 2010-11 sfiorando pure il salto in serie B nel torneo successivo
E’ nato a Roma, ma è un trapanese doc che sulle fasce ha fatto ammattire gli avversari. E’ Dario Barraco, nato il 23 settembre 1985, il “7” del Trapani che ritornava tra i professionisti agli inizi del decennio scorso.
Il Trapani lo ha pescato dall’Alghero per fargli disputare il campionato di Seconda Divisione, categoria tra l’attuale C e la D e che non esiste più, del 2010-11. In quell’anno giocò in tutto 36 partite, 26 in campionato (con 5 gol), 2 in Coppa Italia, 4 in Coppa Italia di serie C e 4 nei playoff, segnando anche un gol, il rigore che sblocca il risultato nella finale di ritorno dei playout contro l’Avellino. Una partita che, alla fine, regalerà la promozione in Prima Divisione al Trapani, capace di chiudere la stagione regolare al secondo posto nonostante fosse una matricola.
Nel 2011-12 resta a furor di popolo e colleziona in tutto 34 partite: 30 in campionato con 10 gol, 3 nei playoff ed una in Coppa Italia. Si tratta, però, di una stagione strana. Prima dominata, poi persa malamente due volte, tra stagione regolare e playoff, con Barraco che nel girone di ritorno non riesce più ad esprimersi ai livelli abituali. La verità, però, si seppe soltanto a stagione conclusa, quando Barraco aveva deciso di lasciare Trapani. Nella seconda parte della stagione 2011-12, infatti, andò incontro a dei problemi fisici che avrebbero richiesto uno stop per il completo recupero. Invece, giocò sempre, così le sue prestazioni non furono all’altezza dell’anno e mezzo precedente.
Andato via da Trapani, ha girato mezza Italia: Latina, Lecce, Catanzaro. Foggia. Messina, Acireale, Marsala e Dattilo. Quindi, ha cominciato ad allenare, prima il San Vito e poi la Mazzarese, prima di passare alle giovanili della Lazio.
