Ha vissuto l’epopea di Bulgarella e poi è stato anche allenatore dei granata, sia della prima squadra che delle giovanili
Quando arrivò a Trapani aveva raggiunto l’apice con il Licata che nell’87 centrò la B con Cerantola in panchina. Quindi, dopo un passaggio al Vicenza aveva accettato la proposta dei granata per la serie D 1992-93. Ed è così che cominciò il secondo tempo della sua carriera, tanto che da Trapani non se ne è più andato.
E’ la storia di Enzo Campanella, nato a Palermo il 29 settembre 1962. A quasi 30 anni disse sì al Trapani di Bulgarella ed Arcoleo e vinse il Campionato Nazionale Dilettanti al primo tentativo, nel 1992-93 collezionando in tutto 42 presenze: 6 in Coppa Italia, 34 in campionato con un gol e 2 nella poule scudetto. L’anno dopo, nel 1993-94 a sorpresa il Trapani vince pure il campionato di C2 e Campanella gioca 36 partite: 32 in campionato con 2 gol e 4 in Coppa Italia.
Così, in 2 anni ritorna in C1: nel 1994-95 gioca in tutto 25 partite: 24 in campionato con un gol e una gara in Coppa Italia, con un altro gol, mentre non gioca nei playoff. Nel 1995-96 il suo spazio comincia a diminuire: 16 partite, 13 in campionato con un gol, una in Coppa Italia e 2 nella Coppa Italia di C. Infine, nella stagione 1996-97 chiude la sua carriera dopo 3 gare in campionato e una in Coppa Italia.
Alla fine le sue presenze complessive da calciatore sono state 133, quindi, ben presto diventa allenatore delle giovanili, diventando il responsabile degli Allievi. Nel 2000, dopo la retrocessione dalla C2 alla D e la mancata iscrizione tra i dilettanti, viene scelto dal presidente Guido Messina per allenare i granata in Eccellenza. Lui accetta e comincia la preparazione ad Erice, ma ad una settimana dall’esordio, con la squadra ancora da completare, decide di dimettersi. Resta sempre, però, in orbita Trapani, tanto da diventare anche il responsabile della Scuola Calcio.
