Il consigliere comunale attacca l’amministrazione nella gestione del titolo sportivo granata. A suo dire non si comprende l’eventuale solvibilità di Minore
Confusione. Uno stato comune ai tanti tifosi trapanesi che attendono di rivedere il calcio a Trapani. Il consigliere comunale Domenico Ferrante, intervenuto in Consiglio, ha espresso proprio questa difficoltà nel comprendere le decisioni prese dal sindaco Giacomo Tranchida: «Se un’amministrazione procede con un avviso pubblico e prende spunto da un ragionamento fatto con un privato, diventa veramente complicato comprendere l’iter dei lavori. I comunicati stampa, inoltre, diffusi dal Comune di Trapani in questa particolare fattispecie sono stati incomprensibili. Non siamo riusciti a comprendere se realmente Minore ha le carte in regola per poter segnare la ripartenza del calcio a Trapani».
Il consigliere, poi, sottolinea i suoi dubbi sulla mancata assegnazione del titolo ad Ettore Minore: «Se viene fatto un avviso pubblico, anche con un solo concorrente, non comprendo perché la società Trapani non venga affidata, come prevede il regolamento. Doveva essere Minore a fare eventualmente il passo indietro, non il Comune di Trapani. Ci sono ancora troppe ombre e lati oscuri sulla vicenda. La commissione di esperti, che è stata nominata dal sindaco Tranchida, alla fine non ha portato a termine il proprio lavoro? La città e la tifoseria meritano di sapere».
Minore, contemporaneamente, è alle prese con una trattativa con il Dattilo. Un’operazione tra privati e che a dire di Domenico Ferrante nulla ha a che vedere con i movimenti del Comune di Trapani: «Non comprendo l’iter ed il nesso intrapreso dal sindaco Tranchida con la questione Dattilo. Perché prima ci si batte tanto per la pubblicazione di un avviso pubblico e dopo basta un semplice comunicato da parte di Minore di collaborazione con il Dattilo per annullare tutto? Mi farebbe piacere che ci sia maggiore chiarezza da parte dell’amministrazione comunale».