Contro il Giarre Moschella è ritornato al 3-4-3 dopo un paio di partite nelle quali aveva utilizzato il 4-2-3-1
Quale modulo per il Trapani? Di norma, tutte le squadre ne hanno uno base sul quale si lavora in settimana per preparare la partita, cercando di mettere in risalto pe proprie abilità piuttosto che preoccuparsi di quelle degli avversari. La squadra di Ivan Moschella, invece, un modulo base non lo ha e, di conseguenza, neanche un undici ‘titolare’.
Il Trapani ha cominciato la stagione con il 3-4-3, o con la variante del 3-4-2-1 che si differenzia per la posizione più o meno avanzata degli esterni. Poi, con il Santa Maria Cilento il cambio, con la difesa a quattro, due centrocampisti e tre trequartisti per supportare l’unica punta di ruolo ed il risultato è stato più che positivo, con quattro gol realizzati. Il nuovo modulo è stato confermato, quindi, anche a San Cataldo, dove la squadra è scesa in campo con il 4-2-3-1. Ma, in quel caso, Campanella, l’allenatore della Sancataldese, aveva vinto ai punti la partita con il collega trapanese perché con il suo 3-5-2 ha annullato i due centrocampisti, rimasti in balìa dei nisseni. Così, contro il Giarre, che riproponeva il 3-5-2, Moschella è ritornato al 3-4-3, facendo densità in mezzo al campo.
Così facendo, però, la squadra continua a non avere un modulo base e se da un punto di vista è un fattore positivo, perché i calciatori dimostrano di essere ‘duttili’, dall’altro non li si mette nelle condizioni di ben figurare, dovendo ogni settimana ‘cambiare’ in funzione dell’avversario.