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Claudio Fici: «In Trapani-Piacenza due giocatori erano infortunati»

Il massofisioterapista granata racconta le emozioni e i retroscena della finale che lo scorso anno regalò la promozione in serie B

La sala medica racchiude tanti segreti che nemmeno lo spogliatoio sa. Spesso gli atleti vanno lì a sfogarsi con i fisioterapisti e con i massaggiatori per dinamiche che non li riguardano direttamente: esempio è quando non giocano per scelta tecnica oppure quando provano tristezza per la lontananza dei propri affetti. Chi opera in quella stanza, oltre a svolgere un lavoro delicato per la cura fisica dell’atleta, spesso si ritrova anche lì a dare quella parola giusta che possa tranquillizzare il giocatore per il bene suo e per il bene della squadra. Una di queste figure nel Trapani è Claudio Fici, massofisioterapista del club granata dal 2011.

Nel corso di una diretta Instagram con Elio Naso, titolare della palestra con cui collabora, Claudio Fici ha ripercorso la stagione dello scorso anno del Trapani, culminata con la promozione sul campo in serie B il 15 giugno 2019 con la finale di ritorno contro il Piacenza.

«Dover raccontare un’annata così bella – dice Claudio Fici è veramente difficile riuscire a racchiudere tutti i sentimenti che si sono provati durante il corso della stagione. Sappiamo tutti che è stata una stagione particolare e con un inizio abbastanza tribolato, però siamo riusciti ad arrivare ad un traguardo insperato, quantomeno all’inizio. Sicuramente penso che sia stata una delle esperienze più belle della mia vita e non solo a livello lavorativo. Sotto il punto di vista della sala medica è stata un’annata piena di infortuni, ma nel miglior modo possibile siamo riusciti a dare all’allenatore e allo staff tecnico quanti più giocatori possibili».

Claudio Fici, per il lavoro che svolge, è uno dei custodi di tante verità mai emerse e che vengono raccontate solamente dopo: «La settimana più difficile – ricorda Fici – è stata proprio quella finale in casa con il Piacenza. In tanti non lo sanno, ma Anthony Taugourdeau giocò con una probabile distrazione muscolare. Come lui anche Marco Toscano, che riuscì a fare la finale con una lesione distrattiva importante. Proprio perché era quella partita non si potevano tirare indietro e riuscirono a fare una prestazione fantastica con patologie che probabilmente in altri casi sarebbero state completamente invalidanti. Un’altra patologia difficile che mi sarebbe piaciuto recuperare, ma purtroppo per tempi non era possibile farlo, era quella di Luca Pagliarulo, con cui abbiamo poi lavorato per tutta l’estate».

Da trapanese un’emozione assai particolare quella di Claudio Fici provata nel corso della finale per accedere in serie B: «Realmente quella partita è durata novanta minuti, ma a livello emotivo sono sembrati duecento/trecento minuti: dopo il 2 a 0 sembrava non voler finire mai. Ricordo piacevolmente l’invasione di campo da parte di tutto il pubblico: sembrava di conoscerci tutti. Questa emozione, questo sentimento così forte ti portava in campo ad abbracciarti con persone che mai avevi conosciuto: quello mi ha fatto capire che probabilmente che il calcio non è solo uno sport in sé, ma ci sono momenti di aggregazione che in altri ambiti difficilmente si vedono. Una vittoria del genere regala tanto a livello emotivo e umano. Auguro di poter provare a chiunque un’emozione di questo tipo».

Claudio Fici con la coppa in mano insieme ai colleghi della sala medica Salvatore Scardina e Mirko Genzardi.
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