L’imprenditore, accostato nelle ultime settimane ad una eventuale ripartenza del calcio a Trapani, annuncia le proprie intenzioni granata
Ha le idee molto chiare Renato Picciotto, nell’intervista rilasciata a trapanigranata.it, sull’eventuale futuro del calcio a Trapani che lo veda protagonista in un imminente futuro. Interessi sì, verso la maglia granata, ma senza grandi annunci e cercando di ragionare sul da farsi con i piedi per terra.
LA VICINANZA AL TRAPANI
«Io sono stato chiamato tre mesi fa da una persona di Trapani che mi chiese di prendere il club trapanese. Ho chiesto quindi il bilancio ed ho visto che con cinque milioni di debiti non era fattibile. Oltre ai debiti, infatti si doveva attrezzare la squadra che costava due milioni di euro in più».
L’IDEA
«L’unica forma che io accetterei per ripartire con il calcio a Trapani è quella un po’ che è accaduta a Bari. Una ripartenza pulita con il titolo sportivo assegnato dal comune e con i soldi che vanno alla città. Se si dovesse arrivare ad un bando lo studierò attentamente e l’ho affermato anche al sindaco di Trapani».
PIEDI PER TERRA
«Capisco le difficoltà della vita, in questo periodo e la gente vuol sognare e sogna tramite il calcio. Non so se sia giusto o sbagliato, ma è così. Io non voglio far sognare, ma cercare di fare qualcosa di serio. Se lo posso fare, perché no? Se, invece, devo far sognare la gente e poi deludere, non voglio farlo. Son troppo anziano e non è il mio tipo di affari illudere le persone».
Rileggi le precedenti dichiarazioni rilasciate da Renato Piccotto a trapanigranata.it:
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