Le delegazioni delle due formazioni raggiungono l’accordo per costituire una sola società: primo passo verso la fusione del primo luglio
Da un lato c’era il Trapani che cercava di ritornare tra i professionisti. Dall’altro il Ligny, poi diventato Pro Trapani, che voleva la serie C per completare la sua scalata. Nessuna delle due, però, riusciva mai a centrare il bersagio grosso. Ci andò vicino il Ligny nel 1981-82 chiudendo secondo a 3 punti dal Licata, ma ogni anno la storia si ripeteva.
I derby erano sempre infuocati ed una volta a prendere fuoco fu l’auto di un calciatore del Ligny. Insomma, era necessario unire le forze per creare un’unica società e riunire anche la tifoseria. E così fu anche al termine della stagione 1983-84, con il Trapani (nella foto) 5° e la Pro Trapani, il nuovo nome del Ligny, che chiude terza. Così il 3 giugno 1984 viene raggiunta l’intesa per la fusione delle due società.
A stilare il protocollo d’intesa sono due delegazioni. Il Trapani era rappresentato da Alberto Bosco, Giuseppe Cancelliere, Salvatore Piacentino, Michele Pellegrino, Salvatore Isca, Elio Marini, Giuseppe Modica e Salvatore Mazzarese, mentre la Pro Trapani da Nino Sugameli, Pietro Mulè, Giuseppe Barbaro, Francesco Savalli e Nicola Di Bella. Nel documento vennero stabilite pure delle date, molto stringenti: il 24 giugno si sarebbero tenute le assemblee delle due società per ricevere l’ok definitivo, in modo da attivare la fusione il prima possibile. Cosa avvenuta il primo luglio. E per l’occasione venne anche costituito un comitato di lavoro per adempiere tutte le procedure necessarie e costituito da Bosco, Savalli, Cancelliere, Pellegrino, Adragna e Sugamele.