Calciatore di grande visione e di grande intelligenza, sia in campo che fuori. Questo era Piero Giagnoni, centrocampista del Trapani di fine anni Sessanta nato il 16 febbraio 1943 e deceduto il primo maggio 2017.
Si mise in mostra nel Mantova, assieme al fratello Gustavo, in futuro allenatore anche di Torino, Milan e Roma tra le altre, quindi il Trapani, che militava in serie C, lo prelevò dal Cosenza nell’estate del 1967 con l’intento di provare l’assalto alla B. Andò via tre anni dopo senza aver centrato l’obiettivo grosso, anzi, retrocedendo in serie D. Per lui, comunque, le presenze furono 112 con 6 gol realizzati.
Nel 1967-68 scese in campo 36 volte e mise a segno 2 gol, nel 1968-69 fu sempre presente con 38 partite giocate e stessa cosa accadde anche la stagione successiva, nel 1969-70: 38 presenze e 4 gol. Detiene, inoltre, un record poco invidiabile. Il 21 dicembre 1969 al Provinciale andò in scena la partita con il Messina, poi vinta dai peloritani 2-0. Sull’1-0 il Trapani beneficiò di un calcio di rigore e sul dischetto si presentò proprio Piero Giagnoni che si fece parare il tiro per tre volte, tante quante il direttore di gara fece ripetere l’esecuzione.
Concluse la sua carriera, quindi, giocando nel Pescara, nel Lecce, nel Catania ed infine, tre stagioni nell’Olbia.