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Gabriele, da 50 anni simbolo del Trapani

Da trapanese, ha indossato la maglia granata per 8 campionati collezionando 98 presenze, ma è stato anche allenatore e supervisore delle giovanili oltre che campione d'Italia Allievi con la Lazio

Nel Trapani ha ricoperto tutti i ruoli in cui c’è da faticare e sudare. Mariano Gabriele, nato il 5 aprile 1956, ha incarnato alla perfezione la trapanesità. Con questa maglia addosso, infatti, ha dato tutto se stesso e quando ha appeso le scarpe al chiodo, ha intrapreso la carriera da allenatore che lo ha riportato ancora al Trapani.

Le giovanili

Cresce nei granata e si mette in mostra con la Berretti, tanto che nel 1972-73 l’allora allenatore Eliani decide di farlo esordire in prima squadra a 16 anni. L’occasione è Trapani-Siracusa 1-1 di Coppa Italia di serie C. Nel dicembre 1972 si trasferisce alla Lazio, giocando negli Allievi nazionali con compagni di squadra Giordano, Manfredonia, Di Chiara e Ceccarelli e vince lo Scudetto, battendo 2-0 l’Inter in finale. A fine stagione rientra al Trapani per sua volontà e nel 1973-74 esordisce in campionato in Trapani-Pescara 0-0 prima di passare alla Fiorentina nell’ambito di una operazione in comproprietà che porta Gabriele ai Viola e Carcione in granata. Con i toscani gioca la Berretti ed a fine stagione non viene riscattato, rientrando ancora a Trapani.

Gli anni della maturità

Nel 1974-75, a 18 anni, gioca in tutto 7 partite con i granata, 4 in campionato e 3 in Coppa Italia, ma la consacrazione arriva nella stagione 1975-76 quando, con Morana allenatore, gioca 28 gare: 27 in campionato ed una in Coppa Italia, segnando il primo gol in granata il 7 settembre in Coppa nel 3-1 contro il Vittoria. Resta anche nei campionati successivi: nel 1976-77 gioca 29 partite (24 in campionato con un gol e 5 in Coppa Italia); nel 1977-78 mette assieme 16 presenze di cui 13 in campionato (con un gol) e 3 in Coppa Italia (con due reti), ma la squadra retrocede ugualmente in C2. L’anno dopo, nel 1978-79 gioca solo la Coppa Italia, 4 partite, quindi, va al Canicattì, in serie D. Rientra ancora a Trapani nel 1979-80, con i granata in D, e gioca 9 gare a causa di un infortunio che lo tiene fuori dal campo per 3 mesi e mezzo in quella che si rivelerà essere la sua ultima stagione al Trapani da calciatore.

Girovago a fine carriera

Nel 1981-82 va al Mazara con Morana allenatore, quindi nel 1982-83 è al Caltagirone e nel 1983-84 rientra in città, ma nella Pro Trapani, l’ex Ligny. Dopo la fusione fra Pro Trapani e Trapani dell’estate 1984,  scende di categoria e nel 1984-85 gioca con il Bagheria in Promozione (l’attuale Eccellenza, ndr), vincendo il campionato, quindi passa al Partinico dove gioca 2 stagioni, concludendo la carriera a 31 anni.

Secondo di Eberini, Del Neri e Arcoleo

Subito comincia ad allenare ed è secondo, al Partinico, prima di Sergio Eberini e poi di un giovanissimo Gigi Del Neri. Passa all’Alcamo, in Promozione, come primo allenatore, ma viene sollevato dall’incarico dopo una decina di partite e nel 1991-92 il cerchio si chiude, rientrando al Trapani come allenatore della Juniores nazionale, diventando anche il vice di Arcoleo ed andando in panchina in due occasioni, a Sora, dove i granata perdono 1-0, e in casa con il Real Aversa, quando i granata vincono 4-0 e Gabriele viene espulso perché entra in campo dopo il gol di Sciacca che sblocca il punteggio.

L’esperienza a Partinico

Ritorna capo-allenatore a Strasatti e poi a Petrosino, in Promozione, prima di trasferirsi a Partinico ed abbracciare il settore giovanile, tra Partinico, Aquila Partinico e Don Bosco Partinico che diventa Marsala 2000, quando la città lilibetana rimane senza calcio. A fine torneo furono diversi i giovani lanciati da Gabriele, da Campione, ceduto all’Avellino, a Lunetto e Bifara.

Il nuovo ritorno al Trapani

Gabriele si riveste di granata nel 2006-07, con il Trapani in Eccellenza, quando le giovanili militavano nei tornei provinciali. Prende la guida dei Giovanissimi che hanno in rosa solo 3 calciatori e lui va a reclutare gli altri per strada, durante i tornei estivi. Fa arrivare alcuni ragazzi da Partinico e quel Trapani vince il torneo provinciale, venendo promosso in quello regionale. Guida ancora i Giovanissimi regionali, poi gli Allievi regionali, e la Berretti nel 2010-11; quindi, su indicazione del dirigente Mimmo Lipari e dell’allenatore Roberto Boscaglia, viene nominato responsabile del settore giovanile.

Gli anni da supervisore

Durante la sua gestione le giovanili crescono ed il Trapani sforna tanti ragazzi che portano plusvalenze per oltre 2 milioni, ultima quella di Mulè, preso a zero dal Palermo e ceduto per 950 mila euro. Altri giovani sono stati ceduti a squadre di A, come Francofonte passato per 200 mila euro alla Juve dopo essere stato acquistato per 750 euro da una squadra provinciale del Palermitano. E ancora Aloi, Vitale, Ferrara, Rizzo, Canino fino a Musso. Sul campo sono arrivati anche tanti risultati come le due final-eight consecutive con i Giovanissimi (unica società di B a centrare quel risultato che ha portato nelle casse della società 100 mila euro dalla Lega), prima con Firicano in panchina e poi con Culcasi.

Il tutto fino al luglio 2019 quando la nuova proprietà del Trapani ha deciso di fare a meno dell’esperienza di Mariano Gabriele, simbolo vivente del Trapani e della trapanesità.

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