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IL TRAPANI RISORGE E TORNA IN SERIE C

La vittoria contro il Siracusa dà l’aritmetica del ritorno fra i pro. Il trionfo di una stagione da record

Adesso c’è l’aritmetica. Il Trapani, battendo il Siracusa, grazie alla rete di Besmir Balla, torna in serie C. Un ritorno tanto voluto dalla società granata, quanto meritato, occupando il primo posto in classifica del girone I della serie D da inizio stagione.

Un successo davanti a quasi 8000 tifosi granata, che hanno riempito gli spalti dello stadio Provinciale, facendo tornare la memoria indietro di qualche anno, quando il Trapani affrontava le finali promozione con Pescara e Piacenza.

La promozione sul campo dalla serie D alla serie C mancava addirittura dal 1992-1993, quando il Trapani di Ignazio Arcoleo tentava la scalata nel grande calcio con Andrea Bulgarella come patron. Al termine della stagione 2009-2010, infatti, il Trapani di Roberto Boscaglia, che poi scrisse la storia del club con l’arrivo in serie B, fu solamente ripescato in serie C, dopo la sconfitta nei play-off in semifinale contro l’Avellino.

IL RITORNO TRA I PRO – L’ultima stagione giocata tra i professionisti del Trapani risale alla stagione 2019-2020, con il campionato di serie B, conquistata da Vincenzo Italiano nell’annata precedente, che vide una salvezza insperata conquistata sul campo e negata dalle inadempienze dell’allora proprietà che portarono ai due punti di penalizzazione decisivi per la retrocessione. Un passaggio che portò il Trapani spegnere i propri sogni del pallone. L’estate fu assai focosa, arrivando quindi all’iscrizione in serie C, non avendo però le condizioni per scendere in campo nei match contro Casertana e Catanzaro, portando così il club all’esclusione dal campionato, mai giocato, e al conseguente fallimento. Si dovrà attendere il passaggio dal Dattilo al Trapani per rivedere le maglie granata di nuovo in campo, grazie all’allora presidente Michele Mazzara.

LA SCALATA DA IMBATTUTI – Un anno da imbattuti. Il Trapani non perde un match dal 2 aprile 2023. Una scalata partita nel finale della passata stagione, con la vittoria anche dei play-off di serie D, per poi proseguire, con una striscia aperta di 44 partite senza sconfitta. Il Trapani è l’unica formazione dalla serie A alla serie D ad essere imbattuta nella corrente stagione sportiva. Un record italiano che trova spazio anche nelle analisi dei numeri dell’incredibile cavalcata granata. Nessuno in Italia dalla serie A alla serie D ha segnato quanto il Trapani, con 82 realizzazioni in campionato. Il Trapani quindi conta anche la migliore difesa d’Italia con sole 11 reti subite da Ujkaj nelle 30 gare della serie D. Un risultato che parte dal ritiro di Troina a suon di acquisti stellari per tentare il ritorno fra i professionisti. Quindi la prima stagionale, con il successo a Sant’Agata di Militello in coppa Italia: fu il primo di dodici di fila, che segnarono sin dall’avvio l’annata da protagonista del Trapani.

L’ALLENATORE – Questa vittoria è anche merito suo. Di Alfio Torrisi, un allenatore che lo scorso anno venne esonerato dopo 6 giornate, anche se da imbattuto. Venne richiamato e portò i granata alla vittoria dei playoff, meritandosi la riconferma. Quello che veniva visto, con un po’ di sufficienza, come un “onesto lavoratore”, ha dimostrato, partita dopo partita, di saper guidare la squadra al massimo traguardo, tenendo alta l’attenzione anche sul secondo obiettivo, la Coppa Italia. Facendo ruotare tutti i calciatori a propria disposizione, trovando le giuste soluzioni in campo alle difficoltà che, di volta in volta, si verificavano e, soprattutto, mantenendo quell’imbattibilità che, adesso, è diventato a tutti gli effetti un altro grande obiettivo stagionale.

IL PRESIDENTE – Con il suo “io ci credo e tu?” Valerio Antonini ha convinto tutti ed ha guidato il Trapani alla promozione in serie C, che appena un anno fa appariva un’utopia. Lo stadio Provinciale è passato così da un migliaio di presenze circa a alle 5000 stagionali. Record anche in termini di abbonamenti, che hanno raggiunto quota 3433, superando anche gli anni della serie B del Trapani. Antonini rappresenta il presidente del riscatto, mettendo in angolo gli incubi delle gestioni De Simone, Petroni e Pellino che portarono al fallimento della società granata. Un progetto unico quello di Antonini, ma anche polisportivo, considerando anche l’investimento nel basket con il club, in testa nel campionato di serie A2. Un primo gradino quello dalla serie D alla serie C parte di una storia sportiva ancora tutta da scrivere, la cui ambizione la fa da padrone.

LA STELLA – Identificare un’unica stella in questo Trapani risulta assai difficile. I continui cambi di formazione di mister Alfio Torrisi la dicono lunga sulla lunghezza e valenza della formazione trapanese. Cocco e Kragl certamente hanno rappresentato quei giocatori fuori categoria acquistati in estate per una squadra che fosse subito protagonista. Quindi il ritorno di Sergio Sabatino, a cui è stata affidata la fascia di capitano. La sua storia precedente in granata, breve, ma intensa, aveva lasciato spazio ad un capitolo pieno di rivalsa. Sabatino, infatti, faceva parte della rosa del Trapani che non riuscì a conquistare la promozione in serie B, nonostante l’enorme vantaggio acquisito in classifica nel 2011-2012 sullo Spezia, per poi perdere anche la finale con il Lanciano di bomber Pavoletti. Ottima la ricerca del direttore sportivo Andrea Mussi anche negli under, che, non hanno pagato lo scotto dell’età. Ujkaj, Pino, Bolcano, Guerriero, Morleo e Ba hanno, infatti, espresso tutte le loro potenzialità, mostrando anche margini di crescita nel proprio futuro. Fuori da ogni logica gli inserimenti a stagione in corsa Crimi, Palermo e Convitto, che hanno segnato l’ulteriore solco di organico fra il Trapani e le sue dirette concorrenti per la promozione in serie C.

I PROSSIMI OBIETTIVI – Messo in cascina l’obiettivo della promozione, il Trapani guarda ai prossimi. E tutti a breve scadenza. Il primo è la finale di Coppa Italia con il Follonica Gavorrano. Due impegni, tra andata e ritorno, che possono consentire ai granata di alzare un altro trofeo e, poi, l’imbattibilità in campionato. Per concludere con lo scudetto. La poule prevede che le 9 vincitrici dei gironi di serie D vengano suddivise in 3 gironi da 3 disputando, quindi, due partite, una in casa e una fuori. Accedono alle semifinali le vincitrici dei 3 gironi più la migliore seconda e, così, si disputeranno gli ultimi due atti, fino alla finale che assegnerà lo scudetto tricolore.

 Articolo a cura di Federico Tarantino e Antonio Trama

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