Il titolare del dicastero della Salute torna a parlare e sottolinea come, con un numero tanto elevato di morti ogni giorno, il calcio non rappresenti una priorità
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si sofferma sull’impatto che l’emergenza sanitaria da Covid-19 sta avendo sul mondo del calcio, e in particolare dice la sua sulla possibile ripartenza di alcune attività, tra le quali quelle relative alla ripresa degli allenamenti degli atleti professionisti, il 4 maggio. Il titolare del dicastero della Salute, intervenuto ai microfoni di “Circo Massimo” su Radio Capital, afferma: «Sono un grande appassionato di calcio ma con più di 400 morti al giorno con sincerità è l’ultimo problema di cui possiamo occuparci. Viene prima la vita delle persone. Le priorità del Paese oggi sono altre. Lavoreremo perché a un certo punto si possa riprendere la vita normale».
«Abbiamo tutti insieme approvato le norme – conclude Speranza – perché il 4 maggio sia una data attorno alla quale dobbiamo costruire questa fase 2. Mi auguro che al più presto ci possa essere un incontro tra le forze sociali e con loro irrobustire il documento del 14 di marzo che ci ha aiutato in queste settimane difficili per avere sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma voglio essere chiaro su un punto: la battaglia non è vinta».