Il presidente dell’Associazione italiana arbitri torna a parlare e critica la mancanza di proposte e indicazioni riguardante il mondo dei “fischietti” italiani. Sottolinea anche il rischio di poter ripartire senza il Var
Il numero uno dell’Aia, Marcello Nicchi, sbotta. Intervenuto alla trasmissione La Domenica Sportiva il presidente dell’associazione dei “fischietti” italiani afferma: «Nessuna proposta seria per la classe arbitrale. C’è il rischio di ripartire senza Var. Sembra che il campionato debba ricominciare domani, ma non ho sentito alcuna proposta seria riguardo alla classe arbitrale. Gli arbitri sono pronti, rispettano le disposizioni, stanno lavorando in videoconferenza con gli organi tecnici, ma prima di passare ad una fase due c’è da preoccuparsi. Si muovono da soli con treni e aerei e frequentando aeroporti e stazioni sono maggiormente a rischio. Andrà ponderata ogni cosa, non possiamo mandare gli arbitri allo sbaraglio. Per ripartire chiederò di sapere quali sono le garanzie offerte».
E sul concreto rischio di ripartire senza la tecnologia, in particolare il Var, Nicchi è categorico: «C’è il rischio di ripartire senza tecnologia, potremmo essere costretti a farlo. Oggi per il Var si usano ambienti angusti, ci sono operatori che lavorano vicini ad altri e non si può sapere chi ha frequentato chi. Si corre il rischio che non ci siano le dovute distanze di sicurezza. Io mi auguro che la cosa non accada, ma potrebbe anche sorgere questo rischio. Se non si dovesse ripartire con il Var sarebbe perché siamo alle prese con un’emergenza sanitaria».