Rivoluzioni in vista nel mondo del calcio italiano? Forse sì, ed infatti si starebbe studiando una profonda ristrutturazione del sistema calcistico italiano
Un’autentica rivoluzione che modificherebbe in profondità il mondo del calcio italiano che punterebbe anche a garantire la sostenibilità economica del calcio del Belpaese, travolto dal Coronavirus. In base a quanto rivelato in anteprima da Sportitalia il primo passo da compiere sarebbe quello di arrivare ad una consistente riduzione, pari al 40 per cento, delle squadre professionistiche. Si passerebbe infatti, dalle 100 attuali, a 60 club. La massima serie calcistica rimarrebbe a 20 squadre, e le modifiche principali riguarderebbero la B che potrebbe passare, in base al progetto allo studio, ad un format con due gironi da 20 squadre nei quali sarebbero presenti le società dell’attuale serie B più altrettante della serie C. Questa serie, inoltre, avrebbe il vantaggio di percepire la mutualità sia dell’attuale serie B che della C.
La terza serie, da ultimo, sarebbe composta dalle rimanenti 40 società dell’odierna serie C più 20 società di serie D. Questa serie sarà, in buona sostanza, un campionato non professionistico, con le società che non saranno più a scopo di lucro, ma che avranno prevalentemente finalità sportive. Per quanto riguarda, invece, le modalità di promozione e retrocessione le ultime tre squadre della A retrocederanno in B, dalla quale saliranno un pari numero di squadre. Le vincitrici dei due gironi più la terza che emergerà dai play-off. Con riferimento al passaggio dalla serie B a quella che dovrebbe essere la nuova terza serie le retrocessioni saranno sei, tre per girone, con lo stesso numero di promozioni che riguardebbero le vincenti dei tre gironi, più le vincenti dei play-off di ogni singolo girone.