Il presidente della Federcalcio, qualora si dovesse arrivare all’impossibilità di ripartire con i campionati, lancia la sua idea di ricorrere unicamente al Tar
L’incertezza, allo stato attuale, regna sovrana e ancora non ci sono degli elementi univoci che possano ricondurre alla ripartenza dei campionati. Ormai da due mesi il mondo del calcio si interroga sulla questione. La palla è passata al Governo che dovrà decidere, soprattutto sulla scorta dell’andamento della curva dei contagi da Covid-19, se i campionati potranno riprendere. E in caso di stop definitivo si comincia a ragionare anche per la risoluzione del contenzioso che ne potrebbe scaturire. E tal riguardo l’idea del presidente della Figc, Gabriele Gravina, potrebbe essere quella di adire esclusivamente il Tar del Lazio, saltando in blocco la giustizia sportiva.
«L’eventualità di uno stop definitivo – scrive il Corriere dello Sport – è ancora concreta. Dovesse accadere, dovranno comunque essere stabiliti i verdetti per i campionati, in particolare promozioni e retrocessioni. Ed è proprio per quest’ultime che potrebbero scatenarsi i contenziosi, a colpi di ricorsi. Cautelarsi, insomma, diventa una necessità. Gravina, da questo punto di vista, si è già messo in moto. Sul tavolo, infatti, c’è già una proposta presentata al Governo, che riduce al minimo i gradi di giudizio. Il piano del presidente federale prevede addirittura di eliminare completamente la giustizia sportiva, lasciando il Tar del Lazio come unico organo a cui opporsi».