Il ministro dello Sport torna a parlare e spiega qual è stata la strada irta che il Governo, e tutte le componenti del calcio, hanno dovuto seguire per arrivare alla ripresa dei campionati
Un percorso non certo facile, ma anzi lungo e tortuoso per arrivare alla ripartenza del calcio professionistico in Italia. È sostanzialmente questa la sintesi del pensiero di Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, espressa ai microfoni di Sky Sport. «È stato un percorso complicato e difficile – spiega Spadafora –, lo sport non è soltanto il calcio. Il calcio non è soltanto la A. Siamo solo all’inizio, ma siamo già ad un punto importante. Gli allenamenti sono ripartiti, ieri il calcio è tornato in campo con la Coppa Italia».
«Resta il punto da chiarire – aggiunge Spadafora – relativo allo sport amatoriale e di contatto. Il ministro Speranza ha ritenuto di non autorizzare la ripresa del calcetto e di altri sport di contatto. Dobbiamo rispettare il distanziamento e indossare la mascherina: finché non verranno meno queste esigenze queste attività non potranno riprendere. Nei prossimi giorni verrà autorizzato anche l’accesso a fondo perduto a tutte le società dilettantistiche. Non dimentichiamo l’indennità di 600 euro, che verrà prorogata anche per chi è rimasto fermo a giugno».