Daniele Di Donato e Sandro Porchia tornano sulla loro esperienza in granata e ribadiscono tutte le difficoltà incontrate
Allucinante e paradossale. Sono i due aggettivi utilizzati da Daniele Di Donato e Sandro Porchia nel ricordare la loro esperienza al Trapani. Tredici mesi per Porchia, circa un mese, invece, per Di Donato, ma l’esito è stato lo stesso.
L’allenatore ha spiegato al Giornale di Sicilia che Trapani è stata “un’esperienza allucinante. Ero andato perché mi aveva chiamato Porchia, ma ho capito presto che non c’era nessuna volontà di fare la squadra. Mi dispiace perché Trapani è una piazza importante”.
Poco prima, invece, a Tmw era stato proprio Porchia a ritornare sulla sua esperienza in granata, cominciata un anno prima, quando era stato chiamato a ricoprire l’incarico di responsabile del settore giovanile. “Un mese e mezzo da incubo. Non ho avuto la possibilità di lavorare, non si poteva neanche fare allenamento. Una situazione paradossale. Cosa mi rimane di Trapani? La grande accoglienza, la passione della gente e le persone con cui condividevo il qutidiano, dal segretario Carlo Pace a tutto lo staff. Ringrazio la città e i tifosi, spero che il Trapani possa tornare in alto. E’ un arrivederci”.