Il primo cittadino della città trapanese si ritrova a dover sistemare la società granata di calcio. Una vicenda che si ripete nei due anni e mezzo di mandato
Da giugno 2018 Giacomo Tranchida è il sindaco di Trapani. Sono trascorsi due anni e mezzo del mandato ed altrettanti ne mancano in vista delle elezioni di giugno 2023. Nel suo periodo da primo cittadino della città trapanese, Tranchida ciclicamente si è ritrovato davanti a sé il “problema” Trapani.
Poco prima della sua elezione, Morace aveva dichiarato il suo disimpegno dal Trapani Calcio. Nonostante ciò, però, la squadra venne iscritta al campionato, per poi conquistare la promozione in serie B. Nel mezzo, però, c’è stato il passaggio di proprietà ad Fm Service: un cambio al timone, non senza preoccupazioni anche per Giacomo Tranchida.
Comunicati stampa, allenamenti con i tifosi e festa a Piazza Vittorio Emanuele sono state le modalità con cui Tranchida affermò le proprie perplessità su Fm Service. Da Fm Service il Trapani passò ad Alivision e dopo mesi apparentemente tranquilli, Tranchida a maggio scorso si ritrova a dover sistemare la vicenda del mancato pagamento dei dipendenti della società granata: il Comune di Trapani liberò dei contribuiti verso i lavoratori di una convezione precedentemente pattuita.
Schermaglie che proseguono fino alla fine della Trapani Calcio, con il fallimento del 22 dicembre. Ancora una volta la palla passa nelle mani di Giacomo Tranchida: appare assai difficile che il Trapani rinasca attraverso il Dattilo. Ecco quindi che il primo cittadino dovrà fornire un avviso pubblico e chiedere alla Figc l’iscrizione del nuovo Trapani in sovrannumero.