L’ex amministratore delegato si trova in stato di arresto dallo scorso 6 agosto. Accettata l’eccezione per ciò che concerne la bancarotta, mentre i lavori riprenderanno il prossimo 12 aprile
Lunedì mattina è stata depositata l’istanza di scarcerazione per Maurizio De Simone. L’ex amministratore delegato del Trapani è stato tratto in arresto lo scorso 6 agosto. Secondo gli investigatori De Simone avrebbe sottratto 200mila euro alla società granata di cui è stato dirigente da marzo a giugno del 2019. Tra le altre accuse nei confronti dell’ex ad ci sarebbe anche un’evasione di Iva pari ad oltre 9 milioni di euro.
Il Tribunale di Trapani tra qualche giorno dovrà, quindi, sciogliere la riserva sull’istanza di scarcerazione, su cui già il pubblico ministero ha espresso parere favorevole. Nel corso dell’udienza sono state accettate le eccezioni presentate dagli avvocati di Maurizio De Simone relative all’incompetenza territoriale e al contestato reato di bancarotta.
Una seduta, quella di lunedì mattina, in cui il pubblico ministero voleva sentire i testimoni, ma ciò non è stato possibile. L’udienza, infatti, si teneva in via telematica e, di conseguenza, la particolare legislazione in vigore non prevede il loro intervento.
La vicenda processuale riprenderà il prossimo 12 aprile per sentire il primo testimone dell’accusa. Una seduta che si terrà in presenza, al contrario delle precedenti.