Il gruppo del commercialista palermitano acquista prima il 50%, poi il resto, dando vita ad una delle pagine più tristi dei granata
Quando Andrea Bulgarella annunciò di voler passare la mano nessuno sembrava volergli credere. Invece, il 28 ottobre 1998 arrivò l’annuncio che nessuno voleva sentire: il Trapani passa al 50% ad una nuova cordata, capeggiata dal commercialista palermitano Pippo Rosano.
Con i granata impegnati nel campionato di serie C2, si cambiano subito gli obiettivi. Dalla salvezza alla promozione, ma la storia finirà con la retrocessione in D nell’anno successivo, la mancata iscrizione e la ripartenza dall’Eccellenza con il conseguente fallimento. Una storia tristissima arrivata al termine di uno dei periodi più belli della storia granata. Rosano, allora 37 anni, era affiancato da Filippo Franzone, Nando Ceccaglia e Salvatore Matta, già conosciuto alle cronache per la mancata iscrizione del Palermo circa dieci anni prima.
I problemi cominciarono subito, con il dg Maglione che andò via, poi fu la volta dell’allenatore Papagni sostituito da Pensabene, e poi i calciatori. Tanti cambi che portarono ad una striminzita salvezza raggiunta con fatica, prima dell’incredibile campagna acquisti successiva. Dal sogno di dominare la C2, con Capuano allenatore, alla fuga dei calciatori ed alla retrocessione. Diciotto mesi di gestione Rosano che per i trapanesi rappresentarono praticamente un incubo.