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Trapani, “serve umiltà, ma anche convinzione”

L’allenatore Alfio Torrisi è chiarissimo alla vigilia dle turno infrasettimanale con il Sant’Agata e traccia la strada da seguire per il prossimo impegno

Il Trapani deve scendere in campo con umiltà, ma anche con la convizione e con la certezza di essere il Trapani. Firmato Alfio Torrisi. L’allenatore granata, alla vigilia del turno infrasettimanale con il Sant’Agata non poteva essere più chiaro.

“Loro sono una buona squadra, hanno l’ossatura dello scorso anno ed in certi settori sono anche migliorati. Noi li abbiamo studiati bene e sappiamo che sarà una gara dura e tosta contro un avversario forte e preparato, Ma noi giocheremo con umiltà, ma anche con la convinzione e la certezza di essere il Trapani”. Così ha esordito l’allenatore il quale, poi, si è soffermato sullo strano inizio di stagione dei granata, con più soste che gare giocate.

“Dobbiamo adattarci a qualcosa di innaturale. Questi rinvii ci hanno portato a slittare l’inizio ufficiale, ma non per volontà nostra. Certo, questo ci complica il lavoro, ma relativamente. Abbiamo lavborato per farci trovare pronti per queste gare ed abbiamo una rosa abbastanza ampia e importante. Essere ad 8 punti dagli altri non può pesare, perché abbiamo 2 partite in meno e, pertanto, al momento la classificia lascia il tempo che trova. Dobbiamo lavorare sulla prestazione e cercare di fare risultati importanti e mettere punti importanti in cascina.

Poi si sofferma sull’intasatissimo calendario di ottobre. “Sarà un ottobre di fuoco, ma abbiamo le carte in reogla per affrontarlo in modo sereno. Non penso al turnover perché abbiamo giocatori tutti, forti con caratteristiche diverse. Abbiamo la consapevolezza di avere una rosa importante. Al limite il problema può essere rappresentato dalla mancanza del ritmo partita e questo non lo possiamo nascondere, ma abbiamo lavorato su questo ed anche sull’aspetto mentale. abbiamo tanta voglia di andare in campo”

Infine, durante la sosta “bbiamo lavorato tanto, perché con la Mariglianese potevamo e dovevamo fare qualcosa di più, soprattutto per la finalizzazione. Ora spero, anzi, ne sono certo, che il lavoro svolto darà i suoi frutti”.

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