Calciatore unico, per il quale non bastano le parole per descriverlo. E’ Nino Daì, più che una bandiera e più che un mito del Trapani. Un calciatore che ha incarnato, meglio e più di tutti, la voglia dei granata sotto la gestione di Vittorio Morace.
Specialista in promozioni, è nato l’8 febbraio 1984. Prima di arrivare al Trapani vince l’Eccellenza con l’Alcamo di Roberto Boscaglia nel 2006, quindi, si veste di granata. Vince subito l’Eccellenza, anche se attraverso i playoff, e si mette ancor più in luce per via di una incredibile prolificità: 8 reti in 29 partite complessive. Quindi, vive una stagione tranquilla in D con i granata prima di veder sedere sulla panchina quel Boscaglia con il quale aveva già lavorato, ed i risultati sono incredibili: un ripescaggio (in Seconda Divisione) dopo il secondo posto in D e due promozioni, in Prima Divisione ed in B, anche se nel mezzo c’è il doppio suicidio sportivo in Prima Divisione contro Spezia e Lanciano.
E negli anni della B scende in campo anche a San Siro, in quell’indimenticabile turno di Coppa Italia vinto dall’Inter, ma soltanto 3-2. Si ritira dopo 173 partite ed 11 reti e comincia ad allenare nel settore giovanile granata, continuando fino a quando non è arrivata l’esclusione della prima squadra dalla C.