Un attaccante argentino completo, un cecchino che in carriera ha fallito in pochissime piazze. Una di queste proprio Trapani. Luis Arcamone, nato a Buenos Aires il 19 marzo 1979, ha militato in granata soltanto due mesi, all’inizio della stagione 2005-06, la prima della gestione Morace, con allenatore, nelle prime partite, Salvatore Vassallo.
Era arrivato preceduto dalla sua fama di grandissimo attaccante e, del resto, era stato il colpo di mercato dei granata. Ma a Trapani non si è mai ambientato, soffrendo sin dalla prima giornata di campionato quando, in serie D, il Trapani perse in casa con il Ragusa. Cresciuto nell’Argentinos Juniors, El Pirata esordisce in prima squadra sul finire degli anni Novanta, quindi si trasferisce in Spagna all’Armeria e poi all’Ourense, quindi nel 2002-03 torna in Argentina con il Defensa y Justicia dove segna 8 gol in 20 partite.
Quindi, nel 2003-04 arriva in Italia, all’Isernia, in serie C2. L’anno dopo passa al Celano, in serie D, e segna 16 gol in 32 partite, quindi nel 2005-06 arriva al Trapani che ha appena cambiato proprietario. Morace punta forte su Arcamone, ma l’argentino non lega con l’ambiente e dopo sole 5 presenze e 0 gol va via. Si trasferisce in Eccellenza al Pescina Valle del Giovenco in Eccellenza dove resta fino al 2008-09 portando la squadra prima in D, quindi in C2 segnando in tutto 49 gol in 109 partite. Nel 2009-10 va al Melfi, in C2, quindi termina la carriera al Teramo, alla Neapolis, al Nardò ed ancora, al Porto Corallo, al Chieti e, in ultimo, all’Alba Adriatica, squadra nella quale ha trovato in organigramma un altro ex trapanese, Pasqualino Di Serafino.