Ha disputato soltanto 7 partite, 5 in campionato e 2 nella finale della Supercoppa contro l’Avellino. Tanto è bastato, però, a Carmine Giordano, nato il 20 marzo 1982, per restare nella storia del Trapani. Ha fatto parte della prima squadra che ha realizzato il sogno ultracentenario della promozione in serie B.
E’ arrivato al Trapani nel mese di novembre del 2012, quando dopo l’esperienza al Siracusa (2 campionati e 54 presenze in Prima Divisione) si era ritrovato senza squadra. E’ stato un innesto voluto per puntellare l’organico a disposizione dell’allenatore Roberto Boscaglia e l’allora ds Faggiano ha pensato proprio su di lui. Le sue apparizioni non furono tantissime. Non era proprio un fedelissimo dell’allenatore gelese, però quando veniva chiamato in causa rispondeva sempre presente. Il suo esordio il 13 gennaio 2013 nel 4-1 interno alla Feralpi Salò. Poi altri quattro gettoni di presenza prima di disputare entrambe le partite di Supercoppa contro l’Avellino, sia l’andata al Partenio che al ritorno al Provinciale.
Terminata l’esperienza al Trapani è ripartito dal Cosenza, in Seconda Divisione, poi al Gavorrano e nuovamente al Siracusa, prima in D e poi in C, fino a quando gli aretusei non sono nuovamente scomparsi.