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Trapani, sul banco degli imputati ci finisce Laneri

Sono tante le responsabilità che ricadono sul direttore generale, dalla costruzione della squadra alla scelta degli allenatori

Una stagione assurda. E’ quella che sta vivendo il Trapani. Partito con l’obiettivo di centrare i playoff, oggi la squadra, a sei giornate dalla fine, si ritrova a dover ancora mettere assieme i punti necessari per la salvezza, da centrare con il quarto allenatore.

Se oggi la situazione è questa, è chiaro che di errori ce ne sono stati tanti. All’origine ci fu il “tira e molla” per la cessione della società a Minore, con conseguente slittamento di tutte le operazioni. E poi si è proseguito con la costruzione della squadra, perché i problemi sono emersi sin da subito, con pochissimi centrocampisti in rosa, e senza un vero regista, ed un numero spropositato di attaccanti, soprattutto esterni. La scelta di Moschella come allenatore, invece, ha rappresentato la classica scommessa, considerato che si trattava di un allenatore alla prima da “primo”. Poteva andare bene, e nelle prime giornate sembrava essere sulla buona strada, invece, alla fine è andata male perché evidentemente qualcosa si è rotto ed ha finito con il pagare lui.

Gli altri allenatori che si sono susseguiti, però, hanno dovuto fare i conti sempre con un organico male assortito. Tra partenze, da Munoz a Gatto e Tedesco, ai nuovi arrivi, da Spano ad Olivera, nella gran parte dei casi le operazioni di mercato sono state condotte da Antonello Laneri, il direttore generale che è stato ufficializzato soltanto a metà stagione. Un professionista di grande esperienza che, però, quest’anno non è riuscito ad incidere a tal punto che questo potrebbe essere uno dei più grandi flop di sempre della sua carriera.

Andato via Morgia, però, i problemi del Trapani restano tutti. L’allenatore romano, evidentemente, era entrato in rotta di collisione con il gruppo, così come si evince dalle sue ultime parole, ma anche e soprattutto, da quelle del suo vice nelle gare nelle quali era squalificato. Il nuovo allenatore si ritroverà a dover affrontare sempre lo stesso problema, a cominciare da un centrocampo ai minimi termini. Ed allora, davvero l’obiettivo di queste sei ultime partite è quello di mettere assieme il maggior numero di punti possibile, il prima possibile, per evitare eventuali problemi ancora maggiori.

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