Il tecnico granata, alla prima vittoria sulla panchina trapanese, esalta i propri giocatori, abili nel seguire le sue indicazioni del cambio del modulo
«Aracio, aracio mi diceva da bambino mia nonna». Commenta così mister Alessandro Monticciolo la sua prima vittoria sulla panchina del Trapani, ricordando le sue origini familiari di Buseto Palizzolo.
I granata, dopo cinque pareggi, si sono sbloccati ed hanno vinto per tre a uno contro il Paternò: «Abbiamo fatto una partita straordinaria – dice Monticciolo in conferenza – . Abbiamo cambiato sistema di gioco in cinque minuti ed i giocatori hanno costruito qualcosa che ancora non riesco ancora a capire».
Eppure, il Trapani ha rischiato di pareggiare nuovamente, come ricordato dal tecnico granata: «Una squadra che reagisce in questo modo rappresenta qualcosa di grandioso. Siamo stati un po’ imprecisi sottoporta, ma i gol arriveranno. Ai miei calciatori voglio bene e do fiducia sempre a loro».
Per Monticciolo è la prima vittoria alla guida del Trapani: «Dedico questa vittoria al nostro presidente e a tutte le persone che orbitano alla squadra. Se vogliamo ambire ad un traguardo importante questo è un piccolo passo. Dobbiamo continuare a camminare insieme: capisco la fretta di vincere, ma la vittoria va costruita».
Dal 4-4-2 al 3-5-2, la svolta tattica di Monticciolo porta al successo: «Mi auguro che a miei giocatori piaccia la mia idea di calcio. Il cambio di modulo è stato dettato dall’idea di creare il gioco dallo sviluppo dei tre difensori. Il resto l’hanno fatto loro e non credo di avere inciso. Stiamo lavorando sui principi del 3-5-2».
Adesso prosegue la strada del lavoro per il Trapani, che si deve rialzare in classifica, dopo una partenza deludente: «Il Paternò si è difeso bene – ricorda Alessandro Monticciolo – e ci poteva creare qualche pericolo con quella rete. Io devo rimanere lucido sulla prestazione, al di là del risultato. Non immaginate quanto sia importante questa vittoria per il morale di questi uomini. Mi auguro che la gente all’errore reagisca supportando la nostra squadra».
