Poco più di un mese, tra incarico, esonero e nuovo incarico rifiutato. E’ la storia che lega Daniele Di Donato al Trapani. L’allenatore, nato il 21 febbraio 1977, è stato colui che, a tutti gli effetti, ha “staccato” la spina ai granata, rifiutandosi di sedersi in panchina per la trasferta di Catanzaro nella stagione 2020-21. Certamente, però, nulla gli si può imputare, perché la situazione in cui versava la società era davvero drammatica, come testimoniò, poi, il successivo fallimento.
Di Donato arrivò al Trapani sotto la gestione Alivision, ma subito si rese conto che i problemi erano enormi, non avendo la possibilità di allenare i calciatori, tra tamponi non fatti e sciopero dei dipendenti. Poi, con il passaggio del Trapani alla Alba Minerali, venne esonerato dal nuovo azionista, Gianluca Pellino, il quale però, dopo la prima rinuncia, richiama proprio Di Donato. E lui capisce che partire per Catanzaro avrebbe soltanto allungato l’agonia di una società ormai sul punto di morire. Non accetta il re-incarico e lascia Trapani dopo, però, essersi rivolto ai tifosi spiegando loro che non si trattava di un addio, ma di un arrivederci…