L’attaccante brindisino che giocò con i granata le prime due stagioni in serie B della storia trapanese è stato intervistato dal Giornale di Sicilia
L’ex attaccante granata Antimo Iunco continua a seguire il Trapani. In occasione della sfida contro lo Spezia, terminata per 1 a 1, l’ex calciatore trapanese era presente tra le tribune dello stadio Provinciale. Per Iunco le speranze del Trapani sono ancora vive: «Ho visto un Trapani vivo, mancano i gol e ne hanno preso molti, ma non mi è sembrata una squadra morta. Quello che devono fare quando riparte il campionato è di riaccendere la miccia, non con una fiammella ma con una esplosione. Molte squadre si sentiranno sicure, il Trapani dovrà giocare di anticipo, dovrà dare fuoco alla miccia senza tentennare. Deve essere veloce e carico da sorprendere gli avversari. Se non si lasceranno intimorire potranno davvero giocarsi la salvezza e mantenere la categoria».
Iunco sostiene che in questo Trapani ci sia poca unione e spiega i motivi: «Io credo che sia mancato finora il gruppo. Quando hai tanti giocatori in prestito, ragazzi che se va bene ok, ma che in caso contrario sanno che alla fine ritornano nella società di appartenenza, può accadere questo. Ci vogliono giocatori che hanno sposato il progetto. Questo lo vedo in Felice Evacuo, il suo trasporto, la sua passione, vedo l’incitamento ai compagni, la rabbia che mette in campo o in Luca Pagliarulo. Gente che sa di appartenere appieno a quel progetto. Troppi prestiti, che fanno poco gruppo. Io sono convinto che Castori può essere la chiave di volta di questo Trapani».
Sul suo passato in granata Iunco ha detto: «Ho vissuto una esperienza davvero straordinaria a Trapani lì mi sono sentito da Dio».